Polpetta: da mascotte a cittadino di Mistretta

di Redazione
01/11/2017

Polpetta, la mascotte di Mistretta, il cagnolino randagio di piccola taglia che vive per le vie del comune nebroideo, è ufficialmente diventato cittadino di Mistretta. La comunità amastratina, nelle scorse settimane, si è mobilitata affinché questa creatura venisse regolarizzata e tutelata, e la risposta non è tardata ad arrivare.

Il primo cittadino Liborio Porracciolo con una nota ufficiale, del 30 ottobre, comunica “che, nella qualità di legale rappresentante del Comune di Mistretta, ha provveduto all’adozione del cane “Polpetta”. Polpetta è stato registrato all’anagrafe canina ed identificato con apposito microchip intestato al Comune di Mistretta”.

“Ho ritenuto – spiega il sindaco Porracciolo, – opportuno regolamentare Polpetta, agendo come Sindaco ma, soprattutto per dovere morale. Polpetta è la gioia del nostro paese. Al mattino quando accompagno le mie bimbe a scuola, rimango colpito dai bambini che sono estasiati alla vista di questo cagnolino. Da credente, praticante, ho la piena convinzione che questo essere con le sue abitudini voglia consegnarci un messaggio morale”.

Ma Polpetta, oltre ad avere la cittadinanza amastratina, avrà anche un curatore come si legge nel comunicato “con separato atto si provvederà alla definizione della procedura ad a nominare ufficialmente il custode di Polpetta, che si indica sin d’ora nella persona del Dr. Riccardo Zingone”Riccardo Zingone , odontoiatra mistrettese, racconta così di Polpetta e della felicità per il suo ruolo da custode “ho scritto e detto tanto su Polpetta che l’essere indicato dal Sindaco come custode di questo eccezionale cagnolino, mi ha riempito di felicità. Polpetta è un cane speciale, direi unico, e non solo perché segue le messe e le processioni, questo è l’aspetto più “folcloristico” della vicenda, ma soprattutto perché ha deciso di vivere in mezzo alla gente, e lo ha fatto entrando discretamente nella nostra comunità, senza pretendere nulla se non un pò di acqua, cibo e carezze, restituendo invece tantissimo affetto e simpatia. È una innocua bestiolina amata da tanti, adulti e bambini, che attraverso questa esperienza, ne sono certo, stanno imparando a guardare con occhi diversi i cani, anche quelli randagi come Polpetta, per questo motivo ho sempre intravisto in questa storia un che di educativo. Però non tutti amano gli animali e a qualcuno ha dato fastidio che Polpetta continuasse a circolare indisturbato per le vie di Mistretta ed è intervenuta affinché venissero presi i “dovuti provvedimenti” da chi di dovere! Addirittura!! La realtà dei fatti è che, in seguito a queste segnalazioni, Polpetta ha rischiato di finire e morire in un canile. Se ciò non è avvenuto bisogna dire grazie all’intervento del Sindaco che, con sensibilità, ne ha assunto l’onere dell’adozione e ha voluto indicare me come custode. Da oggi in poi Polpetta, formalmente adottato dalla comunità amastratina, potrà continuare la sua vita in maniera “legale” in quanto dotato di microchip e vaccini; prossimamente sarà sterilizzato, come prescrive la legge, e sarà introdotto definitivamente, continuando a vivere così come ha fatto fino ad ieri, libero di muoversi e scodinzolare per le vie del paese”.

Quindi Polpetta, in questo modo, passa dall’essere un cane clandestino a diventare un cittadino, quasi illustre, la cui fama lo precede; infatti non di rado si incontrano visitatori, per il centro nebroideo, che vagano alla ricerca di questo simpatico cagnolino, di cui hanno sentito raccontare le gesta. Polpetta, come sottolineava Zingone, non è un semplice cane che girovaga per le vie di Mistretta, Polpetta è ormai parte attiva della comunità amastratina. E lo dimostra con le sue abitudini, difatti questa graziosa creatura all’alba aspetta, in Piazza, gli operai come a voler augurare loro il buongiorno e buon lavoro. Guida i turisti tra le bellezze architettoniche del centro storico e si lascia coccolare da essi. Attende il sacrista, per l’apertura della Chiesa, dove si fionda non appena sente i rintocchi delle campane. E ancora, adora i bambini e la mattina si fa trovare davanti scuola per accompagnarli all’entrata ed augurare loro una buona giornata. Fa da apripista alla banda musicale, posizionandosi in testa ad essa, durante le varie manifestazioni. Presenzia alle celebrazioni religiose, a messe, matrimoni o funerali, lui c’è, è lì, accucciato all’altare che ascolta e chissà forse medita sulle parole delle omelie.

Ma, nonostante ciò, permane la diffidenza, il fastidio, di chi si trincera dietro la “paura” di questo animale, che non costituisce pericolo alcuno, basti pensare che neanche abbaia. Una fazione anti Polpetta che preferirebbe vederlo infelice dietro le sbarre di un canile, piuttosto che felice per le vie di Mistretta; che però non l’ha avuta vinta. Gandhi diceva che “la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, la gran parte popolo amastratino ha dimostrato con questa vicenda la sua grande civiltà e il grande senso di accoglienza che possiede.

Parte del merito per il raggiungimento di questo risultato va anche a Massimo Russo, giovane mistrettese, che ha creato sul social network Facebook la pagina “Polpetta”, dove, insieme a Giuseppe Porrazzo, raccoglie e diffonde le immagini della mascotte. Pagina, questa, rivelatasi utile nelle scorse settimane perché si è trasformata in piazza di confronto sul futuro di Polpetta, anche in vista dell’imminente inverno, e dove dalla tante parole sono arrivati anche i fatti concreti. Infatti, oltre all’adozione, ieri è arrivata anche un’accogliente cuccia per questo cagnolino, donata dalle signore Benedetta e Liliana. Questa storia, inoltre, è stata fonte di ispirazioni per Rita Calì che ne ha fatto una canzone tormentone che recita di “Polpetta il cagnolino di Mistretta”.

Foto di Vincenzo Ingrassia – Fotografo

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