Porto a Santo Stefano di Camastra, Bontempo (Legambiente): “Inutile e dannoso”

di Salvo Lapietra
17/12/2016

Una struttura troppo invadente, dannosa e inutile dal punto di vista turistico. E poi:”Ritengo fuorviante ed offensiva per l’intelligenza delle persone una propaganda che presenta il porto come “Il porto della bellezza” od “il porto della natura”. La bellezza nei Nebrodi ed a Santo Stefano di Camastra c’è già. Il problema è che coloro che dovrebbero tutelarla o farne occasione di sviluppo economico sostenibile pensano a tutt’altre cose.” A parlare è Enzo Bontempo sul porto turistico di Santo Stefano di Camastra. Bontempo, presidente del circolo di Legambiente dei Nebrodi, che ha già manifestato critiche e riserve sulla mega opera da circa 100 milioni di euro, interviene sulla vicenda dopo le dichiarazione del sindaco di Santo Stefano di Camastra, Francesco Re, soddisfatto per il procedere dell’iter riguardo alla realizzazione del porto marina.

Quali sono le vostre perplessità?

In primo luogo, preoccupa la straordinaria invadenza della struttura che, se realizzata bloccherà il trasporto solido sotto costa determinando forte erosione sottoflutto al Porto e dunque un forte arretramento delle già esigue spiagge poste ad est. Nel caso di Santo Stefano di Camastra, ad esempio, il bando prevede che oltre alla quota di finanziamento pubblico verranno pure trasferiti all’impresa concessionaria immobili di pregio, addirittura la sede municipale, con la possibilità di trasformarli in strutture recettive.

Il sindaco di Santo Stefano (e non solo lui) sostiene che è utile per lo sviluppo turistico.

Ha poco senso sostenere di voler promuovere il turismo con la costruzione del porto marina accettando, in conseguenza, la scomparsa di un patrimonio naturale e paesaggistico (le spiagge) che costituiscono, insieme alla qualità delle acque di balneazione, la vera e unica attrazione turistica. Oltretutto, non va trascurato il fatto che i futuri danni prodotti dall’erosione innescata dal porto graveranno sulle amministrazioni pubbliche. Il progetto non è ancora munito di Valutazione di Impatto Ambientale; penso che in quella sede dovranno essere approfonditi gli effetti che il porto avrebbe sul sistema costiero. E poi…

E poi?

Appare irrazionale realizzare un altro porto turistico quando ce ne sono già due in costruzione nei vicini comuni di Sant’Agata di Militello e di Capo d’Orlando, a fronte di una domanda di posti barca in netto calo. Tant’è e vero che la stessa Assomarine, l’associazione dei gestori di porti turistici, ha chiesto al Governo nazionale ed alle Regioni di fermare la costruzione di nuovi posti barca perché ce ne sono già troppi. Considerato, inoltre che altri cinque comuni compresi nel tratto di costa tra Tusa e Tindari hanno progetti simili, è ragionevole ritenere che questa corsa ai porti turistici abbia poco a che vedere con le effettive esigenze del territorio e sia invece determinata dal flusso di finanziamenti pubblici, dalla possibilità di rendere edificabili le aree portuali in deroga al vincolo di inedificabilità assoluta della legge regionale 78/76, e da particolari condizioni dei project financing.

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