Processo Concussio, concessi i domiciliari a Pino Lo Re

di Giuseppe Salerno
03/01/2020

Il collegio giudicante del Tribunale di Patti composto dal presidente Ugo Scavuzzo, a latere Eleonora Vona e Francesco Torre, ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore, Giuseppe Serafino, ed ha disposto gli arresti domiciliari per Giuseppe Lo Re, detto Pino, 56 anni, di Caronia, imputato nel processo denominato Concussio: nome dell’indagine dalla quale sarebbero emersi tentativi di estorsione sui lavori di restauro delle opere di «Fiumara d’Arte», mentre era in corso la gara, indetta dal Comune di Mistretta.

Lo Re è uno degli accusati di “tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso” assieme ad Isabella Di Bella, la cartomante 69enne di Acquedolci, zia di Lo Re (sottoposta alla misura dell’obbligo di dimora), Vincenzo Tamburello, 42 anni, ex consigliere comunale di Mistretta (agli arresti domiciliari) e altri 6 imputati, accusati, in concorso con Pino Lo Re, di trasferimento fraudolento di valori.

Giuseppe Lo Re, ritenuto dagli inquirenti esponente del mandamento mafioso di San Mauro Castelverde, lascia la Casa Circondariale di Siracusa è torna a casa dove, come espressamente disposto dal giudice, non potrà utilizzare internet, il telefono e altri mezzi di comunicazione a distanza e non può ricevere persone, al di fuori di coloro che abitano con lui o che lo assistono.

L’operazione Concussio fu condotta e portata a termine dai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Messina che, nell’aprile del 2018, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo peloritana, guidata dal Procuratore della Repubblica Maurizio De Lucia.

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