Protesta dei medici del 118: “Regione smantella emergenza sanitaria territoriale”

di Redazione
11/09/2017

Un presidio-gazebo davanti la sede dell’assessorato regionale alla Salute a Palermo e tre giorni di sciopero (8-20) fissati per il 25 settembre, 3 e 11 ottobre. I medici del 118 siciliano sono sul piede di guerra. “La Regione Sicilia sta smantellando un pezzo strategico della sanità pubblica, il 118, attaccando i diritti dei professionisti del settore – denuncia un fronte dei Sindacato medici dell’emergenza sanitaria territoriale (Est) – Un danno enorme per la sicurezza dei cittadini”.

Da oggi il via a un presidio che fino al 14 settembre si terrà davanti l’assessorato alla Salute. Il 15 poi un’assemblea regionale a Messina e, infine, tre giornate di sciopero proclamate per il 25 settembre, il 3 e 11 ottobre. “Le motivazioni sono molteplici – spiega Emanuele Cosentino, dirigente nazionale e regionale del Sindacato dei Medici Italiani, area 118 – Si chiede la salvaguardia dei livelli assistenziali (Lea) per i cittadini e la riapertura delle trattative regionali a tutela della dignità di tutti i medici del settore”.

I medici puntano il dito contro la riorganizzazione delle rete ospedaliera e “soprattutto contro il rischio sempre più concreto di tagli ai mezzi di soccorso e al numero di ambulanze con i medici a bordo”. “Gli operatori e i cittadini comuni devono essere adeguatamente informati della gravità di quanto sta avvenendo sulla loro pelle – sottolinea Cosentino – perché la difesa delle ambulanze medicalizzate non è semplicemente per la salvaguardia di posti di lavoro ma per la tutela di un sistema necessario per l’emergenza-urgenza che produce riduzione di mortalità, soprattutto nell’ambito delle reti tempo-dipendenti, per esempio nella gestione degli infarti, la rete IMA e della rete stroke”.

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