Santo Stefano di Camastra, carenze strutturali al cimitero

di Lucio Volo
29/12/2019

La situazione del cimitero di Santo Stefano di Camastra è a rischio crolli. Già in passato avevamo evidenziato lo stato in cui versa questo luogo di riposo per coloro che ci hanno lasciato prematuramente ma ancora oggi, a distanza di parecchi anni, non si ha traccia di interventi per la messa in sicurezza delle strutture interessate dagli smottamenti.  I problemi si registrano nella parte vecchia dell’area, in fondo all’ingresso principale, dove vi sono alcuni loculi che sono stati transennati per evitare che i calcinacci cadano sui visitatori.

Quello del cimitero è un problema che si trascina da tantissimi anni. L’area, infatti, sorge su un terreno molto instabile e lo dimostrano anche alcune parti della pavimentazione ammalorata da avvallamenti, comunque, fino ad ora la situazione sembra essere sotto controllo il perimetro che potrebbe essere soggetto a smottamenti, anche se necessitano degli interventi urgenti. La vicenda è nota da tempo purtroppo, una parte del cimitero stefanese è davvero in condizioni pietose, e questo stato di degrado in cui versa questo luogo di riposo dei nostri cari estinti lascia parecchio a desiderare, con i soffitti senza intonaco sopra i loculi che sono tutt’altro che rassicuranti e molti cittadini hanno paura che possa crollare da un momento all’altro. Una situazione divenuta insostenibile in quanto si trascina da tempo senza che nessuno prenda in seria considerazione questa problematica, in quanto, appare poco dignitoso per i defunti e famigliari che vanno a fare visita.

Molti cittadini invitano il Comune stefanese a farsi carico di tale situazione attraverso interventi strutturali definitivi, ma a quanto pare, l’esborso economico per tale intervento sembra essere abbastanza consistente, come ci ha riferito il responsabile della struttura per conto del Comune. Il cimitero è stato oggetto di lavori di ampliamento di recente, con la costruzione ex novo di loculi. Un intervento sulla zona è stato previsto da tempo, ma fino ad oggi si è provveduto solo a tamponare l’emergenza e mettere in sicurezza i tratti a maggior rischio crolli.

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