Scusate il ritardo: l’assessore Pizzo sale sul treno per protesta

di Salvo Lapietra
12/02/2015

Lunedì 16 febbraio, l’assessore alle infrastrutture della Regione Siciliana, Giovanni Pizzo, partirà per Roma in treno, nella primissima mattinata, per partecipare a una riunione convocata dal Ministro Maurizio Lupi per discutere del contratto di servizio del trasporto ferroviario per la Sicilia, il documento strategico che definirà quantità e qualità dei servizi ferroviari da e per la nostra regione.
Il perchè di questo viaggio in treno?
L’appuntamento al Ministero è per le 15,30, ma Pizzo arriverà in ritardo, e per questo già si scusa per il ritardo. “In un paese normale – spiega Pizzo – per collegare Palermo e Roma basterebbero otto ore di viaggio. Non parliamo di alta velocità, ma del tempo normale di percorrenza di un treno per coprire i poco più di 800 chilometri di linea ferrata che separano Palermo dalla Capitale. Ancora oggi, nel 2015, per quel tratto di binari un cittadino deve viaggiare per almeno 11 ore e mezza. In quel gap di 210 minuti c’è tutto il disinteresse del sistema ferroviario nazionale per il futuro della Sicilia e per i diritti dei siciliani”.
L’appello
“Questa iniziativa non è mia – dice Pizzo -, poiché nel senso letterale del termine non voglio che appartenga solo a me. Su quel treno chiedo che salgano tutti gli amministratori pubblici, i Sindaci delle nostre città, e tutti quei cittadini che sono stanchi di essere trattati come sudditi di serie B da una società di proprietà dello Stato, che dovrebbe ispirare la propria azione al dettato costituzionale, offrendo perciò, laddove possibile, servizi eguali a tutti i territori del Paese”. “In questi anni – continua l’assessore – abbiamo assistito a una costante e progressiva riduzione dei servizi di trasporto ferroviario nella nostra regione. A fronte di investimenti ingenti, che hanno consentito una precisa riqualificazione della rete ferroviaria, inseguendo il mantra della “spending review” sono state tagliate corse su corse, ridotti i collegamenti, rendendo la vita difficile a decine di migliaia di cittadini che utilizzano il treno per andare a
scuola o lavoro. E’ una situazione insostenibile, a cui ora – con questa iniziativa- vogliamo mettere uno stop. Hanno già aderito i sindaci di: Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Termini Imerese, Misilmeri, Ficarazzi, Cefalù, Castelbuono, Pollina, Sant’Agata di Militello, Naso, Capo d’Orlando, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Spadafora, Villafranca, Monforte San Giorgio.

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