Sequestro da 135 milioni a Pietro Mollica

di Salvo Lapietra
26/06/2015

Un tesoro di circa 135 milioni di euro. E’ il valore del patrimonio appartenente all’imprenditore di Gioiosa Marea, impiantato a Roma, Pietro Mollica (già arrestato a marzo di quest’anno) e sequestrato dalla Guardia di finanza che ha messo i sigilli a beni mobili ed immobili, partecipazioni societarie. L’operazione, denominata “Variante inattesa 2″, è stata eseguita dagli specialisti del Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria. La prima tranche dell’indagine era scattata all’alba del 25 maggio, su ordine del Tribunale di Roma – sezione misure di prevenzione.

Tra i beni sequestrati rientrano ben 10 società, con sedi a Roma e Venezia, quote societarie di aziende con sedi legali ad Anzio, Mesagne e nel Regno Unito, Roma, in provincia di Messina e Varese; 11 veicoli, conti bancari, postali, sistemi assicurativi e azioni.

La indagini erano state avviate l’anno scorso su delega della Procura della Repubblica di Roma, nel cui ambito sono state confermate e rafforzate evidenze investigative, in precedenza acquisite in un altra indagine di polizia giudiziaria, «in ordine all’esistenza – si legge in una nota – di una struttura delinquenziale, gerarchicamente organizzata, capeggiata da Pietro Mollica, conosciutissimo imprenditore di origini siciliane, il quale, secondo le accuse, utilizzando il paravento di numerose società formalmente amministrate da una vasta pletora di `prestanome´, è riuscito, nel corso dell’ultimo ventennio, ad assicurarsi un elevato numero di commesse pubbliche su tutto il territorio italiano».

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