Sicurezza alimentare, veterinari in campo contro la corruzione

di Salvo Lapietra
13/07/2015

La sicurezza alimentare passa dalla prevenzione della corruzione. Tutti d’accordo i medici veterinari siciliani sul recupero dell’etica professionale in difesa di un diritto costituzionalmente riconosciuto dei cittadini a potersi rivolgere ad una professione degna e capace. I medici veterinari riuniti nei giorni scorsi a Palermo: un incontro promosso dalla Federazione nazionale ordini veterinari (FNOVI) insieme all’associazione Libera, in collaborazione con l’Università di Palermo, l’Istituto Zooprilattico sperimentale della Sicilia e l’Ordine dei veterinari. Di importante occasione di riflessione e confronto “che va al di là’ delle vicende locali e testimonia la consapevolezza di quanto siano estesi i fenomeni di corruzione e inquinamento mafioso nel mondo della zootecnia e nella filiera agroalimentare, documentati dalle indagini della magistratura“ – ha parlato il presidente della Commissione nazionale antimafia Rosy Bindi in un messaggio inviato ai partecipanti al convegno. “Non a caso – ha aggiunto – la Direzione nazionale antimafia ha istituito uno specifico ambito di lavoro su questo delicato versante. E’ un giro di affari illeciti rilevante che può contare sulla complicità di funzionari, amministratori pubblici e professionisti e in cui si dispiega la straordinaria capacità delle mafie di adeguare il proprio modo di agire ai nuovi contesti socio economici affiancando alle tradizionali forme di intimidazione violenta più sfuggenti relazioni di convenienza reciproca. Soprattutto nel Mezzogiorno più esposto al ricatto dei poteri mafiosi“. “E’ l’occasione per sottolineare, denunciare e proporre un nuovo corso – dice Umberto Di Maggio, dell’associazione Libera Sicilia -. La missione dei veterinari è un missione per il pianeta. La terra ci chiede un maggiore slancio. Il coraggio della denuncia e’ il primo passo. Un passo che va sostenuto e non lasciato all’iniziativa del singolo. Abbiamo bisogno di una politica che sostenga la ricerca, che dia un indirizzo chiaro rispetto a urgenti argomenti di attualità’“. “Oggi più che mai c’è bisogno di confrontarsi sulla legalità – ha detto Gaetano Penocchio, presidente nazionale della Federazione degli ordini veterinari – . I fatti di Palermo, la vicenda che ha portato al rimpasto dell’Ordine e alla sospensione di un gruppo di colleghi hanno lasciato oltre alle ferite il bisogno di confrontarsi su questo tema. La Fnovi in tutta Italia è testimone di una medicina veterinaria pubblica e privata che non conosce compromessi o scorciatoie e sa confrontarsi sulla legalità. La salute dei cittadini e’ al primo posto nell’attività’ di tanti medici veterinari che ogni giorno svolgono con coscienza il proprio lavoro” .
“Il 70 per cento delle malattie infettive proviene dal serbatoio animale, sono zoonosi o sono trasmesse da vettori. Noi veterinari eroghiamo attività vitali di prevenzione finalizzate alla lotta alle zoonosi e alla sicurezza alimentare” ha detto Gaetano Penocchio, presidente della Federazione nazionale ordine veterinari italiani. All’incontro è intervenuto anche il procuratore della Repubblica aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi. “Bisogna riappropriarsi dell’etica in tutte le professioni – ha detto Teresi -. Difronte all’aspettativa di un facile guadagno e ad un piano economico della convenienza, spesso l’etica ha la peggio. Bisogna rendere meno conveniente il crimine e la corruzione. Deve essere chiara la consapevolezza che uno Stato serio lavora per recuperare tutto il maltolto. È necessario modificare il sistema della prescrizione dei reati. Le denunce sono rare e spesso si scoprono reati di corruzione accaduti alcuni anni prima”. “La cattiva amministrazione e la cattiva professionalità è un rischio enorme di illegalità – ha detto la senatrice PD Nerina Dirindin, componente della Commissione Sanità al Senato – Bisogna rafforzare la buona amministrazione nelle Aziende sanitarie. Lì dove ci sono debolezze si introduce la criminalità. Legalità e sanità è uno dei punti della relazione che la Commissione Sanità affronterà già dal mese di settembre”.

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