Strade invase dal fango e automobilisti a rischio, potenziati i controlli della Polizia

di Giuseppe Salerno
18/11/2019

Ad ogni precipitazione, indipendentemente dalla sua intensità, le principali strade di collegamento dei paesi dell’area interna si trasformano in torrenti in piena, per il riversamento incontrollato di fango e detriti, provenienti dai terreni, lato monte delle strade, che sono stati oggetto di lavorazioni agronomiche (aratura, erpicatura, semina, ecc…).

Lavorazioni effettuate, però, senza fare ricorso alla buona pratica agronomica: troppi fondi agricoli, contrariamente a quelle che sono le procedure operative finalizzate agli interventi di lavorazione, vengono lavorati, in maniera errata, nel senso di massima pendenza, creando sugli stessi appezzamenti di terra un invito all’acqua di scorrimento. Come non andrebbero mai lavorati fondi agricoli in prossimità del ciglio delle strade dalle quali dovrebbe essere lasciata una fascia di rispetto, di almeno tre metri, di terreno non lavorato. Le linee naturali di scorrimento delle acque superficiali che scaricano nei tombini, con le cattive pratiche di lavorazione, vengono eliminate, per non creare intralcio e per velocizzare il lavoro dei mezzi agricoli creando così uno scarico incontrollato di terra e detriti sulle strade.

Oltretutto il moderno agricoltore, dedito solo a massimizzare il guadagno in spregio al mantenimento e alla salvaguardia del territorio, finiti tutti quegli interventi agronomici sul terreno, per non perdere ulteriore tempo, non effettua le cosiddette “opere provvisionali”: solchi trasversali alla pendenza e fossi di guardia a ridosso delle strade che favorirebbero il convogliamento delle piogge negli oppositi tombini, che hanno come scopo quello di permettere ad un corso d’acqua il normale deflusso. Opere idrauliche fondamentali, e previste dal Codice della Strada (articoli 31 – 32), che accogliendo lo scarico di ruscelli e rivoli evitano il riversamento di fango e detriti sulla sede stradale.

La non corretta pratica agronomica determina seri problemi alla circolazione stradale e costituisce pericolo per l’incolumità pubblica tanto che, a seguito di numerosi esposti e segnalazioni di Sindaci e cittadini, ormai esasperati, la Polizia Stradale del Distaccamento di Nicosia, sovrintesa dal Dirigente della Sezione della Polizia Stradale di Enna, dott. Giovanni Martino, sempre vicino alle problematiche del territorio, ed in prima linea per risolvere qualsivoglia tipo difficoltà si presenti, tramite il distaccamento nicosiano diretto dall’ispettore Cosimo Greco, ha iniziato una vera e propria campagna di controllo, unitamente al personale Anas di Catania e Palermo, atta ad individuare ed identificare i proprietari dei fondi dai quali provengono fango e detriti che invadono le varie sedi stradali, in violazione del vigente Codice della Strada, per quanto concerne l’obbligo per la manutenzione delle ripe e il giusto convogliamento delle acque.

I responsabili verranno immediatamente sanzionati  e perseguiti sia amministrativamente che penalmente nonché ritenuti responsabili di eventuali danni a terzi, oltre al fatto che le spese sostenute per i lavori di ripristino delle condizioni ottimali della sede stradale saranno loro addebitati. Diversi sono i proprietari terrieri già identificati e diffidati dalla Stradale dalla quale apprendiamo che le operazioni di contrasto proseguiranno in tutti i settori di competenza al fine di scongiurare disagi agli automobilisti e danni a persone o cose. Il Dirigente della Sezione della Polizia Stradale di Enna, Giovanni Martino, invita gli automobilisti a segnalare qualsiasi situazione che potrebbe costituire pericolo, per un intervento tempestivo da parte della Polizia Stradale che, con la propria attività, vuole offrire il proprio contributo per migliorare le condizioni di vivibilità dell’area interna e inoltre sensibilizzare gli agricoltori, relativamente a questo specifico argomento, alle buone pratiche agronomiche.

Controlli della Polizia Stradale riprenderanno lungo la SS 117, nel tratto compreso tra Nicosia e Mistretta, sia per contrastare la pessima pratica da parte di qualche ditta che lavora alla costruenda Santo Stefano di Camastra – Gela di lasciare detriti sulla sede stradale, sia per contrastare il fenomeno di abbandono di animali lungo la Strada Statale ( sempre più frequente) che in condizioni di scarsa visibilità (nebbia in primis) costituiscono un serio pericolo per gli automobilisti che lamentano la problematica da troppo tempo.

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