Tour de France, un monologo gallese difficile da interrompere. Che peccato per Nibali

di Redazione
28/07/2018

Scossone e ribaltamento. Era questo ciò che ci si attendeva dalle tappe pirenaiche del Tour de France. In realtà non è stato proprio così, o quantomeno non del tutto. Geraint Thomas ha dimostrato di saper gestire e controllare la corsa in scioltezza e con intelligenza. D’altronde il corridore della Sky il suo principale lo aveva in casa, ossia quel Froome, fresco vincitore del Giro d’Italia e che in terra transalpina era alla ricerca di uno storico bis. Quest’ultimo però sembra ormai un qualcosa di impossibile, a meno di miracoli e imprese difficili da pronosticare e da prevedere. Anche perché il keniota è apparso poco brillante nella tappa più breve (65 km), ma anche più dura. Il sogno giallo insomma sembra oramai essere un’utopia.

 

Studiando il percorso dell’edizione 2018 della Grand Boucle, solo la cronometro può essere considerato un ostacolo tra Thomas e la vittoria. Il gallese ha messo in mostra gambe, condizione, personalità, testa e carattere. A mancare però sono stati soprattutto gli avversari.  Quintana si è svegliato troppo tardi. Il colombiano è rimasto nell’ombra per due settimane, non dando alcun segnale che potesse far pensare a un suo inserimento nella lotta per i posti che contano della classifica generale. Nonostante la Movistar il più delle volte provasse a fare la tappa. Il sudamericano è riuscito a imporsi solo nell’arrivo sul Col di Portet e in molti hanno avuto la sensazione di un’incompiuta e di una sorta vorrei ma non posso. L’unico che sta mantenendo vivo questo Tour de France è senza alcun dubbio Tom Dumoulin. L’olandese ha tenuto molto bene in salita, difendendosi e allo stesso tempo guadagnando terreno su chi non riusciva a tenere il ritmo dei più forti. Il vincitore del Giro d’Italia dell’anno scorso è a circa due minuti da Thomas. La cronometro del penultimo giorno lo vede leggermente favorito, quantomeno sulla carta. Certo, il vantaggio del gallese sembra essere rassicurante. Le più grandi delusioni però portano il nome di Landa e Bardet. Lo spagnolo e il francese non sono riusciti a incidere, rimanendo nel limbo della corsa e della graduatoria. La sorpresa è invece stata rappresentata dallo slovacco Roglic, vincitore ieri dell’ultima tappa di montagna sui Pirenei. Il 28enne del Team Lotto NL-Jumbo può addirittura salire sul podio. E questo sarebbe un risultato a dir poco sorprendente e inaspettato.

 

L’edizione del 2018 del Tour de France sta quindi giungendo a conclusione. Non sono mancate le polemiche, legate in primis a un’organizzazione che ha mostrato lacune e difetti. A farne le spese è stato soprattutto Vincenzo Nibali, costretto al ritiro per una caduta, causata da problematiche di ordine pubblico. Una frattura della vertebra ha portato il siciliano ad alzare bandiera bianca. Ed è davvero lecito chiedersi, viste come sono andate le cose, quanto avrebbe potuto essere protagonista lo Squalo dello Stretto. Il rammarico e la delusione sono davvero elevati. Lo sport però è anche questo.

 

 

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