Verso il Contratto di costa dei Nebrodi: lunedì incontro a Sant’Agata di Militello

di Salvo Lapietra
09/02/2017

Sant’Agata di Militello – La gestione partecipata dei beni collettivi e l’adozione di strumenti come il Contrat­to di Costa, rappre­sentano oggi, una concreta alternativa al perdurare del rischio ed all’apparentemente “inevitabile” e progressivo degrado del territo­rio e dell’ambiente: riproduce una ri-assunzione di responsabilità collettiva, una forma di democrazia diretta; la ricerca di nuovi modelli di gestione è strettamente collegata alla nascita nuovi strumenti di governance partecipativa. ­ Sono questi, tra gli altri, i presupposti che stanno alla base del Contratto di costa dei Nebrodi di cui si parlerà lunedì 13 febbraio nel corso di un incontro che si terrà a Sant’Agata di Militello  a partire dalle 17,30 nella sala convegni del Palasport Mangano. All’incontro parteciperanno Francesco Calanna (presidente del Gal Nebrodi Plus), Franco Roccaforte (geologo e dipendente della Città Metropolitana di Messina), Carmelo sottile (sindaco di Sant’Agata di Militello), Giuseppe Antoci (presidente del Parco dei Nebrodi), Cirino Gallo (presidente del Gac Costa dei Nebrodi). Chiuderà i lavori Maurizio Croce, assessore regionale al Territorio.Una discussione che avverrà sulla base dei documenti d’intenti:  dall’analisi conoscitiva preliminare integrata al documento strategico, dal programma d’azione ai processi partecipativi, dall’atto d’impegno al sistema di monitoraggio e controllo.

“Il Contratto di Costa dei Nebrodi – si legge nel documento di presentazione dell’iniziativa  e firmato da Calanna, Sottile, Antoci e Gallo –  rappresenta un processo di governance multi-stakeholders che si dovrà sempre chiudere con delle decisioni e una assunzione di responsabilità nel garantire la loro attivazione, nel rispetto di tutte le componenti coinvolte: concorre all’efficientamento delle politiche di sviluppo territoriali ed alla loro integrazione. Il Contratto di Costa concorre alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sottobacino idrografico, quale strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione del territorio, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”.

Le risorse saranno prioritariamente destinate agli interventi integrati, finalizzati sia alla mitigazione del rischio sia alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità, ovvero che integrino gli obiettivi della direttiva 2000/60/CE e della direttiva 2007/60/CE, ma anche all’integrazione tra strumenti della programmazione negoziale territoriali come la Strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo “SISTEMA NEBRODI 2014/2020” promossa dal Gal Nebrodi Plus, il Piano di Azione Locale del Gac-Flag Costa dei Nebrodi, la strategia sviluppata dall’aggregazione Area Interna Nebrodi 3 e le politiche di tutela e salvaguardia ambientale attuate dal Parco dei Nebrodi. Il Contratto di Costa dei Nebrodi sarà un patto territoriale che permetterà di pianificare una strategia per la gestione integrata e la valorizzazione delle risorse territoriali esistenti a partire dall’acqua e dalle problematiche connesse all’area costiera, attuando politiche di difesa, tutela e protezione delle zone costiere.

“Le uniche problematiche che potranno minare il percorso del Contratto di Costa – si legge ancora nel documento – sono le medesime che valgono per tutti i momenti di programmazione negoziale, ossia la mancata partecipazione attiva dei portatori di interesse che vivono ed operano sul territorio, siano essi pubblici che privati, oltre che la poca concretezza o la limitatezza degli obiettivi. La potenzialità del Contratto di Costa riguarderanno la possibilità di miglioramento dei livelli di qualità e di equità del territorio costiero nell’interfaccia fiume mare attraverso regole condivise per la gestione integrata delle risorse territoriali, a partire dall’acqua, siano esse intese come risorse che come problematiche connesse. Attraverso tale processo saranno facilitate le azioni di tutela, difesa e sicurezza idraulica in attuazione a quanto previsto dalle pianificazioni di settore e territoriale. Il processo sarà orientato allo sviluppo sostenibile del territorio, considerandone tutti gli aspetti da quelli ambientali a quelli fisici, a quelli economici. Sarà infatti di prioritaria importanza indirizzare fin da subito gli obiettivi secondo i criteri di fattibilità e concretezza (sinergia e copianificazione con i programmi operativi che gestiscono i fondi strutturali comunitari).

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