Vincenzo Consolo, un grande della letteratura dimenticato dal suo paese: Sant’Agata

di Salvo Lapietra
21/01/2015

La sua casa editrice, la Mondadori, lo ha ricordato con la pubblicazione del Meridiano che raccoglie i suoi scritti. Un omaggio (1696 pagine, 80 euro, curato da Gianni Turchetta e con un saggio introduttivo di Cesare Segre) che si deve solo ai grandi della letteratura italiana e internazionale.

Il suo paese d’origine, Sant’Agata di Militello (Me), dove lui è nato nel 1933 sembra invece averlo completamente dimenticato. Uno strano destino quello di Vincenzo Consolo, lo scrittore siciliano morto a Milano giusto il 21 gennaio del 2012, che ha mantenuto nei suoi lunghi anni di permanenza nel capoluogo lombardo un legame forte con la terra d’origine cui ha dedicato passione e studio raccontandola nei suoi romanzi. «Noi siamo i primi nove anni della nostra vita e i miei primi anni sono santagatesi» ripeteva e a Sant’Agata ha destinato il suo vasto patrimonio letterario (conservato in parte nella casa di famiglia a Milano e in parte nella casa di Sant’Agata dove abitano i fratelli) disponendo che venisse messo a disposizione dei giovani santagatesi. Ma ancora oggi il Comune non ha provveduto a dedicare a Consolo un’ala della biblioteca che si trova al primo piano del Castello Gallego. Così il Nuovo Gruppo Artistico santagatese presieduto da Rita Bartolo (di cui fa parte anche Melo Consolo fratello di Vincenzo) ha presentato al Comune la proposta di intitolare la Biblioteca comunale al grande scrittore siciliano e di dedicare all’interno della biblioteca al grande patrimonio letterario dello scrittore rispettando così i suoi ultimi desideri e volontà.

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