118 in agitazione, “No alle discriminazioni del Governo regionale”

di Redazione
04/06/2020

Operatori e autisti soccorritori del 118 siciliano sono in agitazione a seguito delle notizie che circolano negli ambienti secondo le quali i vertici della Sanità regionale avrebbero programmato il passaggio della S.E.U.S, la Società che svolge la propria attività di Servizio di trasporto per l’emergenza-urgenza 118  del servizio pubblico Soccorso-Sanitario, all’A.R.E.U., una nuova società chiamata a gestire nell’Isola il servizio di urgenza emergenza sanitaria in base agli accordi fra Sicilia e Lombardia, solo per una parte di lavoratori.

Dei 3.200 operatori sanitari, secondo quanto sarebbe emerso nel corso di un’audizione della commissione Salute all’Ars alla presenza dell’assessore Ruggero Razza,  solo una  minima parte potrà  transitare in A.R.E.U.  ossia coloro i quali, ad oggi, prestano la propria attività lavorativa presso le centrali operative  118 e numero unico 112 e i dipendenti S.E.U.S. impegnati nelle squadre operative trasporto organi. Decisione che porterebbe a una grave ingiustizia sociale – affermano gli operatori lasciati fuori da questa operazione – i quali annunciano ricorsi presso le sedi competenti e proteste di massa.

Gli autisti soccorritori lanciano un appello al Governo regionale al quale chiedono di modificare il disegno di legge ed approfondire meglio la questione che vede, in prospettiva, la nascita di A.R.E.U. Sicilia, la nuova società che dovrà gestire il 118. “Le riforme –scrivono – sono provvedimenti per rinnovare migliorando le condizioni e le situazioni esistenti, per adeguarle a nuove e diverse esigenze, non certo espedienti per proiettarsi nell’incerto facendo sperimentazioni e discriminazioni”.

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