Comune di Mistretta: nominato un altro commissario. Secondo quest’ultimo, il bilancio predisposto dalla giunta è “inapprovabile”.

di Giuseppe Salerno
28/03/2017

Si torna a parlare di Mistretta, e di Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2016 del comune amastratino, dopo la nomina di un altro commissario ad acta, il dottor Carlo Domenico Turriciano,  che ieri ha messo piede, per la prima volta, nel palazzo comunale di Mistretta.  Il componente dell’Ufficio Ispettivo dell’Assessorato Regionale alle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica succede al precedente commissario, Carmelo Messina, nominato lo scorso ottobre. Il funzionario regionale, al quale è stato notificato il provvedimento, ai sensi dell’articolo 109/bis  il vigente Ordinamento amministrativo degli enti locali, è stato nominato per l’attività sostitutiva nei confronti dell’Ente al quale è scaduto il termine di validità dentro il quale si sarebbe dovuto approvare il bilancio di previsione 2016.

Il Consiglio comunale di Mistretta avrebbe dovuto approvare il bilancio di previsione entro il 30 aprile 2016, ma non è stato in condizioni di poterlo fare poiché, a quella data, la giunta comunale non aveva ancora approvato lo schema di bilancio di previsione. Lo schema di bilancio, e documenti allegati, viene approvato dall’organo di governo solamente il 25 novembre 2016, circa sette mesi dopo e successivamente alla nomina del commissario Messina. Documento nel quale vengono, ancora una volta, evidenziati, da parte del funzionario dell’area Economica – Finanziaria,  la mancata definizione dei debiti riferiti alla questione P.I.P (transazione La Fauci), debito Enel e debito legato alla gestione dei rifiuti.

Il revisore unico dei conti del comune di Mistretta, chiamato ad esprimere il parere sull’atto contabile prima che lo stesso approdi in Consiglio per l’approvazione definitiva, esprime parere non favorevole per ciò che riguarda la congruità e compatibilità delle previsioni di spesa. Tenendo conto della mole debitoria, non iscritta nello schema di bilancio approvato dalla giunta, sottoposto al consiglio, che ammonta a 430.539,11 euro, il revisore invita l’Ente ad attivarsi per rimuovere le criticità attraverso una manovra correttiva. Cosa che l’Amministrazione comunale non fa. Lo stesso segretario comunale, tenendo conto del parere e le criticità rilevate ed espresse dal revisore unico, definisce non approvabile la proposta.

A seguito dell’invito formulato dal commissario ad acta Carmelo Messina, il bilancio di previsione approda in consiglio comunale, per la prima volta, il 3 febbraio. Il medesimo giorno, all’apertura dei lavori d’aula, al presidente del consiglio e ai due capigruppo, viene notificata una nota riservata a firma del sindaco Porracciolo nella quale lo stesso denuncia potenziali incompatibilità in capo a due consiglieri comunali. Quello stesso pomeriggio il sindaco fa sapere, all’intero consiglio, che non avrebbe più partecipato a future sedute di consiglio fino a quando non fossero state accertate, ed eventualmente rimosse, le incompatibilità dallo stesso denunciate. Il segretario comunale conferma che nessun atto, da quel momento in poi, poteva più essere trattato se prima non fossero state definite le potenziali incompatibilità denunciate dal primo cittadino. Il presidente del consiglio, con una nota a propria firma, sollecita tale definizione invitando, sia il segretario che gli uffici, ad adempiere entro e non oltre il 27 febbraio al fine di consentire la trattazione del bilancio entro i termini previsti: trenta giorni, in scadenza il 4 marzo. I termini relativi alla verifica, però, si prolungarono oltre i trenta giorni ed il Consiglio non riusce a trattare l’argomento “Bilancio di previsione annuale 2016/2018″. Il consiglio comunale viene convocato il 15 marzo, tra i punti all’ordine del giorno: “Esame situazione d’incompatibilità consiglieri comunali”.  Lo stesso giorno la consigliera comunale Rita Iraci, destinataria di una delle due incompatibilità sollevate dal sindaco, rassegna le proprie dimissioni: seduta di civico consesso sospesa e rinviata per giorno 27 marzo.

Il 27 marzo, ossia ieri, il nuovo funzionario nominato dall’Assessorato alle Autonomie Locali, si presenta a Mistretta per visionare i carteggi relativi alla mancata deliberazione del rendiconto di gestione da parte del comune di Mistretta. Esaminato il fascicolo e fattosi un’idea della situazione, il commissario ad acta prende carta e penna e scrive al presidente del consiglio, al sindaco, al segretario comunale, al responsabile dei servizi finanziari, all’organo di revisione ed alla Corte dei Conti sezione controllo: «… Sui documenti finanziari è intervenuto l’Organo di revisione contabile che, con  due pareri, ha evidenziato l’incongruità e l’incompatibilità delle previsioni di spesa. Del resto, lo stesso Responsabile del servizio finanziario, deputato alla stesura dei documenti finanziari, aveva già messo in evidenza diverse criticità. …considerata l’inapprovabilità dei documenti così come predisposti, si invita il Presidente del consiglio a restituire il bilancio di previsione per il triennio finanziario 2016/18 e il DUP 2016/18 al responsabile dei servizi finanziari affinchè quest’ultimo si attivi per redigere le misure correttive atte a superare i rilievi mossi dall’organo di revisione contabile».

Il documento programmatico presentato dalla giunta Porracciolo per il quale, nonostante gli inviti del revisore unico, l’organo di governo non si è mai attivato per rimuoverne le insistenti criticità attraverso qualche manovra correttiva, risulta dunque non approvabile.

Nella seduta consiliare di ieri, dopo la surroga del consigliere comunale dimissionario, convalida e giuramento del consigliere subentrante Enrico Pintaudi e l’esame sulla situazione d’incompatibilità del consigliere Sgrò Benedetta, l’intero Consiglio, all’unanimità, decide che la restituzione del documento contabile, attraverso una deliberazione, debba avvenire con un atto di consiglio comunale poiché la proposta non è più nella disponibilità del presidente bensì dell’intero organo consiliare.

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