Coronavirus, Comuni in ordine sparso ma le regole sono queste

di Davide Di Giorgi
11/03/2020

Come muoversi all’interno della “zona rossa”? E’ la domanda che molti italiani si stanno facendo dopo che il Governo ha chiesto ai cittadini di restare a casa. Molti lettori ci segnalano che i Comuni dei Nebrodi stanno andando in ordine sparso, non seguendo bene le regole dettate dal DPCM. Così abbiamo deciso di scrivere le regole certe per fare chiarezza.

Per quanto riguarda gli spostamenti Ministero dell’Interno ha pubblicato un vademecum in 12 punti per rispondere ai dubbi di molti italiani, dopo il decreto 9 marzo 2020 che ha esteso a tutto il Paese le norme già previste per la Lombardia e altre 14 provincie del Nord Italia. Le regole su cosa si può o non si può fare dal 10 marzo fino al 3 aprile, con la raccomandazione principale di evitare di uscire di casa e non intasare di chiamate il numero di emergenza 112”, come ribadito ancora da governo e Protezione Civile.

Ecco le 12 domande e risposte elaborate dal Viminale:

1. Posso muovermi in Italia?
Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le limitazioni agli spostamenti sono le stesse in tutte le Regioni italiane e sono in vigore dal 10 marzo e fino al 3 aprile 2020. Ci saranno controlli da parte delle forze di Polizia. É previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.

2. Quali sono i validi motivi per uscire di casa?
Si può uscire di casa per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi.

3. Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza può rientrarvi?
Sì, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

4. Se abito in un comune e lavoro in altro posso fare ”avanti e indietro”?
Sì, se è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.

6. É possibile uscire per acquistare generi alimentari?
Sì, e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli perché i negozi saranno sempre riforniti. Non c’è nessuna limitazione al transito delle merci: tutte le merci, quindi non solo quelle di prima necessità, possono circolare sul territorio nazionale.

7. Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
Sì, ma solo in caso di stretta necessità, quindi unicamente per l’acquisto di beni legati ad esigenze primarie non rimandabili.

8. Posso andare a mangiare dai parenti?
No, perché non è uno spostamento necessario e quindi non rientra tra
quelli ammessi.

9. Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?
Sì. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerli il più possibile dai contatti.

10. É consentito fare attività motoria all’aperto?
Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti.

11. Posso uscire con il mio cane?
Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari.

12. Che succede a chi non rispetta le limitazioni?
La violazione delle prescrizioni è punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale sull’inosservanza di un provvedimento di un’autorità. Ma pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato.

Per quanto riguarda invece l’autocertificazione (domanda 2) i cittadini potranno continuare a spostarsi per lavoro, salute o necessità compilando l’ormai celebre autodichiarazione (che trovate qui), un modulo già predisposto per l’istituzione della zona arancione in Lombardia e altre 14 province e ora in via di estensione all’intero paese. Il nuovo testo, utilizzabile in tutta Italia, è stato diramato il 10 marzo.

Il ministro degli Interni Luciana Lamorgese ha scritto in una direttiva ai prefetti che “i controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti”.

E secondo la direttiva già citata, l’autodichiarazione può essere “resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia”. Il governo ha chiarito che saranno dunque le forze di polizia a fornirlo ai cittadini.

 

 

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