Ficarra, Artale contro La7: “Comunità vittima di una violenta gogna mediatica”

di Redazione
12/04/2018

“Stop alla gogna mediatica contro il Comune di Ficarra”. E’ una presa di posizione durissima quella di Gaetano Artale, sindaco di Ficarra, comune finito al centro dell’inchiesta sull’assenteismo, contro la rete televisiva La7. Durante un servizio della trasmissione “L’aria che tira” un giornalista, dopo essersi aggirato per le stanze vuote del Palazzo Municipale è entrato nella stanza del primo cittadino, altrettanto vuota, sedendosi sulla sua poltrona dietro la scrivania. Un servizio in cui si è fatto riferimento al fatto che negli uffici non vi fosse nessuno.

Il primo cittadino ha così deciso di contrattaccare denunciando un clima falso. Infatti le riprese del servizio sono state realizzate sabato 7 aprile quando gli uffici sono chiusi. “L’orario di servizio degli impiegati – ricorda il sindaco – si articola su cinque giorni settimanali, dal lunedì al venerdì, con due rientri pomeridiani il martedì ed il giovedì. È quindi più che regolare che negli uffici il sabato mattina non si trovasse nessuno. La porta del Comune si può, invece, trovare, e si trovava, aperta perché in servizio, per le strade, vi sono i vigili ed il personale operaio addetto ai servizi esterni ed interni i quali entrano ed escono anche dalla casa comunale. Mi sembra, quindi – prosegue il Sindaco – una palese violazione di regole il fatto che la troupe de “La 7” si sia introdotta di soppiatto nel Palazzo Municipale e vi abbia ripreso delle immagini senza richiedere autorizzazione né al sottoscritto né ad alcun altro a ciò legittimato. Trovo inoltre censurabile e gravemente lesiva la strumentalizzazione del girato proposta mediante l’espressione di valutazioni ed apprezzamenti poco lusinghieri, con frasi dal contenuto ammiccante ed evidentemente suggestivo, nei confronti di amministratori, dipendenti comunali ed, in definitiva, del paese intero. L’accaduto mi sembra di una gravità assoluta che travalica di molto i limiti dei diritti di cronaca e di critica riconosciuti ai mezzi di informazione dalla legge. Lo spettacolo, il gossip, il pettegolezzo e la strumentalizzazione a fini di audience degli eventi sono altra cosa e soggiacciono alle regole che ne limitano l’esercizio con riferimento al rispetto dei diritti prevalenti all’onore, alla reputazione ed all’identità personale, patrimonio giuridicamente tutelato, di persone fisiche, di enti, di titolari di cariche pubbliche ed anche dell’insieme dei cittadini di una comunità paesana”. “La 7 ha concorso ad aumentare un danno incommensurabile alla dignità, alla civiltà, alla cultura, all’educazione ed allo spirito del popolo di Ficarra – conclude il sindaco – e ciò con modalità di una gravità oggettivamente apprezzabile. Si è andati ben oltre l’enfasi degli aspetti più biecamente “televisivi” delle notizie riguardanti le condotte attribuite ai dipendenti comunali. Ci si è avventurati sull’intollerabile terreno della creazione dell’apparenza di fatti proposta mediante la evidente invenzione di una falsa realtà associata alla violazione di norme basilari del vivere civile ma anche della legge, dato quest’ultimo per certi aspetti più rilevante. Da giorni Ficarra è vittima di una violenta campagna di stampa scaturita da fatti che, ove definitivamente accertati nella loro interezza — al momento siamo sul terreno degli indizi raccolti nel corso di indagini preliminari delle quali si conosce solo ciò che i mezzi di comunicazione hanno carpito — avrebbero determinato un danno materiale, procurato da 16 persone, la cui entità complessiva potrebbe rivelarsi assai modesta quando chi di competenza potrà operarne la quantificazione. Per questo il sottoscritto, il Comune ed il popolo di Ficarra non possono pagare un prezzo spropositato e chiedo tutela, intanto, mediante la diffusione televisiva dei contenuti integrali di questo mio scritto, con lo stesso risalto con cui è stata data la notizia di partenza”.

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