Incendi, Crocetta: “Condannare i piromani a 10 anni di carcere”

di Redazione
11/07/2017

Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta si è recato a Messina per incontrare l’amministrazione comunale, i responsabili della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, i consiglieri comunali, per assicurare la solidarietà del governo regionale nei confronti della città fortemente colpita dagli eventi incendiari dei giorni scorsi.

A Palazzo Zanca, oltre al sindaco Renato Accorinti, al vicesindaco Gaetano Cacciola e agli assessori comunali, sono arrivati anche il dirigente generale della Protezione Civile regionale Calogero Foti e il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. L’obiettivo, oltre la conta dei danni, è predisporre una serie di interventi per le aree colpite. Il presidente si è inoltre recato, insieme al direttore Foti, sui luoghi interessati dai roghi verificando di persona i gravi danni subiti dal territorio. “Dichiareremo lo stato di calamità – ha detto il presidente – per Messina e le altre città colpite dagli incendi, richiederemo lo stato di emergenza al governo nazionale”.

La Protezione civile è stata intanto incaricata di quantificare i danni e di rappresentare la relazione al presidente. “E’ evidente, – ha aggiunto Crocetta – come attesta tra l’altro una dichiarazione di un componente della Protezione civile di Messina che ha visto un piromane in azione, che gli episodi incendiari siano in gran parte dolosi e che tutte le strutture di Protezione civile, da quella nazionale a quelle regionali e comunali, vigili del fuoco e forze dell’ordine, hanno dato il massimo dell’impegno per spegnere gli incendi. Occorre capire che ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza criminale, non solo in Sicilia ma anche in altre regioni, che sta distruggendo il nostro patrimonio boschivo attentando alla bellezza dei nostri territori e al loro possibile sviluppo economico. Occorre introdurre pene severissime nei confronti dei piromani, che non possono cavarsela con  pochi mesi di reclusione, le condanne non dovrebbero essere inferiori ai 10 anni, in modo tale da scoraggiare coloro che attentano all’integrità e alla sicurezza del territorio. Nella classificazione dei danni – continua il presidente – bisogna tenere conto dei danni ai boschi, del possibile dissesto territoriale derivante dal disboscamento, dei danni alle attività produttive, alle abitazioni, alle colture e alle strutture pubbliche e private. Prevederemo l’obbligo di rimboschimento nelle zone colpite, – conclude Crocetta – al fine di impedire attività speculative nei territori danneggiati”.

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