Le mani della lega lombarda sul 118 siciliano

di Redazione
11/06/2020

Sarà dunque un leghista a decidere il destino della S.E.U.S, nodo fondamentale dell’organizzazione sanitaria e macchina “acchiappa-consensi” in Sicilia? Sembrerebbe proprio di sì.

Con l’entrata dell’assessore alla cultura, quota Lega, Nello Musumeci e il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, si sono “accordati” sul “prestito” di Alberto Zoli, direttore generale della A.R.E.U. la società lombarda, voluta dall’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni nel 2010, che in Lombardia gestisce il servizio di urgenza emergenza sanitaria.

Con il Carroccio che “mette le mani” sulla nostra realtà politica regionale, sembrerebbe riprendere ufficialmente vigore la “colonizzazione” della Sicilia. Vuol dire che 159 anni di Regno d’Italia non ci hanno insegnato nulla. Già vanno dicendo in giro che “l’azienda lombarda” ha collaborato anche a stilare il disegno di legge per la conversione della S.E.U.S., la Società che svolge la propria attività di Servizio di trasporto per l’emergenza-urgenza 118 del servizio pubblico Soccorso-Sanitario in Sicilia. In realtà non è esattamente come dicono.

E’ stata la SEUS a stilare il disegno di legge presentato all’Ars. Loro ci racconteranno che 3.200 dipendenti passeranno tutti nella nuova azienda. Ancora una volta non è esattamente come dicono: secondo indiscrezioni saranno oltre 800 gli operatori del 118 che verranno lasciati nell’attuale partecipata (SEUS) che – secondo quanto affermano alcuni sindacalisti – verrà messa in liquidazione. I lombardi vengono, si prenderanno la gestione del Servizio, faranno business nell’Isola e lasceranno a casa diversi lavoratori causando molti disagi ad altrettanti famiglie.

Nel 2010, molti di questi operatori sanitari del 118, per transitare dalla vecchia Società che gestiva il servizio, la SI.S.E., alla nuova, l’attuale S.E.U.S. sono stati costretti a rinunciare a cifre esorbitanti frutto di straordinari accumulati, che in taluni casi arrivavano fino a 20 mila euro a testa. Un ricatto in piena regola con l’avallo dei sindacati che acconsentirono il passaggio da una società all’altra con una conciliazione, presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, in cui ogni lavoratore firmava la rinuncia agli straordinari a fronte di 600 euro e l’assunzione nella nuova società a tempo indeterminato

Il comportamento dei sindacati allora è stato a dir poco sospetto, oggi, alla luce delle nuove vicende, continua a destare ancora sospetti: sembrano affrontare la problematica con troppa sufficienza. Una Società del nord viene a fare profitti al sud, ma della questione si parla poco. Poco e niente. La rete assistenziale lombarda del 118 si avvale di un notevole e capillare supporto ospedaliero territoriale, che in Sicilia è invece sottodimensionato.

Quindi non è pensabile una rete di riordino emergenziale del 118 che veda ridotto di numero le ambulanze senza rispettare i tempi di reazione ed invio in sala operatoria dei casi di infarto ed ictus che spesso necessitano di lunghi tragitti per raggiungere le sale operatorie ospedaliere dedicate per questi tipi delicati di intervento. Inoltre il 118 siciliano provvede a supportare con medici esperti la carenza dei pronto soccorso prevedendo a interventi domiciliari personalizzati che riducono di fatto l’accesso dei pazienti ed il sovraffollamento dei pronto soccorso ospedalieri.

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