Lumia: “Gravissime parole vicesindaco di Mistretta contro Protocollo Antoci”

di Redazione
31/01/2018

“Trovo gravissime le considerazioni espresse pubblicamente dal vice sindaco del Comune di Mistretta sul Protocollo Antoci. Bisogna sempre stigmatizzare quegli interventi tesi a mettere in discussione provvedimenti antimafia efficaci, come quello promosso dal Presidente del Parco dei Nebrodi”. Così il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commenta il discorso del vice sindaco di Mistretta, Vincenzo Oieni, tenuto nella sala consiliare del Comune di Nicosia il 29 gennaio scorso.

“Il Protocollo Antoci – aggiunge – è una risorsa per tutti gli allevatori e gli operatori onesti, che vogliono liberarsi realmente della presenza mafiosa. Uno strumento che ho voluto nel nuovo Codice antimafia approvato dal Parlamento nel settembre del 2017. Gli allevatori e gli operatori economici onesti, ripeto, non hanno nulla da temere perché non criminalizza e non crea ostacoli di nessun tipo”.

“La ‘mafia dei terreni’ – continua – è la principale piaga da combattere, perché non fatica e non suda, non lavora e non produce, ma specula e succhia il sangue all’economia sana, tagliando le gambe ai tanti giovani che vorrebbero lavorare nel settore dell’agricoltura. La stessa presenza del reparto speciale dei Cacciatori dei Carabinieri – conclude – ci fa capire quanto le istituzioni, la magistratura e le forze dell’ordine siano impegnate per estirpare la malapianta mafiosa”.

Prende posizione anche l’associazione antiracket di S. Aagata Militello – Acis Giovanni Flacone, nella persona del suo presidente Giuseppe Foti, che, in merito alle dichiarazioni del vice sindaco di Mistretta Vincenzo Oieni, esprime il il suo assoluto dissenso e sconcerto. “Le affermazioni sia sul protocollo Antoci e sia sul lavoro e la serietà del reparto Carabinieri Cacciatori di Sicilia ci portano a prendere ferma posizione e solidarietà all’arma e al presidente Antoci che con il loro impegno hanno riportato il seme della legalità ai tanti giovani imprenditori che formalmente possono investire sulle proprie attività con la libertà d’impresa e senza nessun condizionamento mafioso”.

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