Operazione “Majari”, Francesco Ranno fa scena muta

di Redazione
26/05/2020

Francesco Ranno, indagato nell’ambito dell’operazione “Majari” che ha sgominato un sodalizio criminale, con base a Santo Stefano di Camastra, che avrebbe estorto denaro alle vittime in cambio di riti esoterici, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo scrive il quotidiano online 98zero.com, in un articolo di Francesca Alascia.

Ranno ha fatto scena muta davanti al gip del Tribunale di Patti, assistito dai suoi avvocati Tonino Ricciardo e Candido Bonaventura. Al momento dell’emissione della misura cautelare a suo carico, lo scorso 12 maggio, si trovava a Malta, dietro consiglio dei suoi difensori, che hanno contattato l’ambasciata italiana, è rientrato a bordo di un catamarano al porto di Pozzallo, dove è stato prelevato e scortato dagli agenti di polizia a Santo Stefano di Camastra, dove si trova ristretto ai domiciliari.

La polizia giudiziaria di Patti, sotto il coordinamento della procura, con l’ausilio dei colleghi di Capo d’Orlando, ha eseguito 7 misure cautelari, siglate del gip del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, nei confronti di Elvira Parisi, Gino Paterniti, Doina Negru Rodica e Lidia Messina, tutti ristretti in carcere. Gli altri tre  ai domiciliari sono: Rosario Lombardo Facciale, Teresa Prinzi e Gaetano Capra.

 

 

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