San Marco d’Alunzio, ritornano alla luce affreschi del Museo della Cultura

di Redazione
24/02/2021

Il restauro di un’opera d’arte si configura non soltanto come un intervento di mera conservazione, ma anche come occasione di conoscenza degli aspetti tecnici e stilistici, necessari a circoscrivere il contesto storico e culturale in cui essa è stata creata. Questo è stato l’obiettivo che ha guidato l’intervento di restauro del ciclo di affreschi bizantini, databili XII sec. d.C., ancora conservati all’interno del Museo della Cultura e delle Arti figurative bizantine e normanne di San Marco d’Alunzio.

L’intervento conservativo, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Dino Castrovinci, che lo ha finanziato grazie anche alle somme ottenute dalla Regione e destinate ai Borghi più belli d’Italia in Sicilia, è stato condotto dal Consorzio Pragma Conservazione e Restauro di Beni Culturali, con i restauratori Davide Rigaglia, Maria Labriola e Arianna Francesca Castello, sotto l’alta sorveglianza condotta dalla Dott. ssa Virginia Buda e dalla Dott.ssa Maria Katia Guida della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina, ha permesso di recuperare la leggibilità del testo pittorico.

Nell’abside di destra, quello meglio conservato, è possibile identificare la Madonna Odigitria e i quattro Santi Dottori della Chiesa; in quello che doveva essere l’abside centrale si individuano invece il Cristo Pantocratore e quattro figure stanti, purtroppo non identificabili per via dello stato lacunoso in cui versano.

Un’attenzione particolare è stata inoltre rivolta allo studio della materia costitutiva, attraverso una campagna diagnostica non invasiva svolta con strumentazioni scientifiche per i beni culturali, che ha permesso di conoscere la tipologia dei pigmenti impiegati e la composizione degli strati preparatori.

Affinché il restauro si configuri anche come momento di crescita culturale, è importante che il fruitore partecipi direttamente o indirettamente a questo momento, perché solo così potrà comprendere l’opera d’arte che ha ereditato.

A tal fine, tutti i dati emersi in occasione del restauro saranno raccolti in una pubblicazione scientifica finalizzata alla conoscenza, alla divulgazione e alla valorizzazione degli affreschi restaurati che la comunità aluntina dovrà custodire ed esaltare.

 

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