Attentato ad Antoci, la Procura di Messina chiede l’archiviazione

di Redazione
22/05/2018

La Procura di Messina ha chiesto l’archiviazione per il procedimento aperto dopo l’agguato all’ex presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Dopo due anni dall’attentato, subito il 18 maggio 2016, non ci sono colpevoli. Nonostante le cicche di sigarette, un paio di sagome notate dai poliziotti e tre colpi di calibro 12 conficcati nell’auto non è stata possibile individuare l’identità dei killer e dei mandanti.

Nel provvedimento della Dda di Messina, firmato dai sostituti Angelo Cavallo, Vito Di Giorgio e Fabrizio Monaco, e controfirmato dal capo della Procura Maurizio De Lucia, che raccoglie tutti gli elementi, si legge che le indagini “non hanno consentito di risalire all’identificazione degli autori di tale grave fatto”. Adesso toccherà al gip decidere.

La Dda iscrisse nel registro degli indagati 14 persone con l’accusa di tentato omicidio aggravato ma nonostante tutti, chi volontariamente chi con un provvedimento del gip, si sottoposero al prelievo del Dna per confrontarlo con quello trovato sulle sigarette abbandonato sul luogo dell’agguato. Si tratta di Sebastiano Foti Belligambi, Giuseppe Conti Taguali, Sebastiano Musarra Pizzo, Salvatore Armeli Iapichino detto “Zecchinetta”, Sebastiano Destro Pastizzaro, Daniele Destro Pastizzaro, Carmelo Fabio, Giuseppe Calà Campana, Nicola Antonio Karra, Antonino Foti detto “Biscotto”, Andrea Cerro, Giuseppe Foti Belligambi, Litterio Cerro e Carmelo Triscari Giacucco. Per tutti l’esame ha dato esito negativo e i magistrati della Dda hanno chiesto l’archiviazione.

 

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