Acquedolci, gatto seviziato con crudeltà e ucciso con i petardi

Avrebbero inseguito il gatto (foto) lanciandogli contro petardi, costringendo l’animale a rifugiarsi dietro la ruota di un camion parcheggiato per poi tempestarlo di botti fino a stordirlo e farlo morire.

E’ successo ad Acquedolci, in via Vittime della Guerra, dove il gioco di alcuni bambini si è trasformato in un’opera drammatica. Un sadico gioco o un inquietante e squallido passatempo, culminato con la morte di un animale indifeso che ha indotto un cittadino, con un alto senso civico, prima a chiamare il 112 e poi a denunciare la ferocia dello scempio, presso la Stazione locale dei Carabinieri.

I fatti risalgono allo scorso 4 gennaio, qualche giorno dopo il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Mattarella che aveva esortato i giovani ad un “maggiore senso civico e senso della responsabilità”. Ma, a quanto pare, l’annuncio non è andato a buon fine perché i bambini, che per divertirsi hanno pensato bene di inseguire a colpi di petardi il gatto, quasi certamente non avranno seguito il noioso monologo del Capo dello Stato, diretto agli italiani. Discorso che, probabilmente, non avranno seguito nemmeno i loro genitori, forse perché sintonizzati in un altro canale o affaccendati con l’organizzazione dei festeggiamenti di fine anno.

La cronaca è piena di casi di maltrattamento e uccisione di animali, ma quel che è grave è proprio che molto spesso sono ragazzi in età adolescenziale, nella loro fase di evoluzione biologica, psicologica e sociale, a compiere violenze. Gesti violenti che, il più delle volte, bambini spettatori sfogano sugli animali perpetrando la crudeltà verso i soggetti deboli o perché desensibilizzati e deresponsabilizzati non riescono a sperimentare l’empatia nei confronti degli animali. E’ necessario educare e sensibilizzare i ragazzi fin dall’età scolastica: per eliminare il sadismo che spesso accompagna i più giovani dev’essere definitivamente estirpata la cultura dell’animale come oggetto di cui si può disporre a proprio piacimento. Gesti di crudeltà, come quello accaduto ad Acquedolci, non possono né accadere né, tantomeno, essere tollerati in una società che si autodefinisce civile.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno