Antimafia, il Cga annulla interdittiva per imprenditore di Sant’Agata
Con una sentenza pronunciata il 9 giugno 2025, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha annullato il provvedimento interdittivo antimafia emanato nel 2022 dalla Prefettura di Messina nei confronti dell’imprenditore C.I., titolare di una ditta individuale attiva nella coltivazione di foraggi e residente a Sant’Agata di Militello.
L’interdittiva, che aveva comportato anche l’iscrizione del nominativo nel casellario dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), era stata motivata da presunti rapporti di parentela e frequentazioni del sig. C.I. con soggetti ritenuti vicini ad ambienti mafiosi. Secondo la Prefettura, tali elementi configuravano un pericolo di condizionamento mafioso nell’attività imprenditoriale.
A seguito del provvedimento, l’imprenditore – assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino – aveva presentato ricorso al giudice amministrativo, denunciando numerosi vizi dell’istruttoria e sottolineando l’infondatezza delle accuse. I legali hanno evidenziato come l’interdittiva si fondasse su fatti risalenti nel tempo, privi di attualità e di elementi oggettivi a carico diretto del loro assistito. Alcuni episodi, hanno aggiunto, riguardavano addirittura un soggetto omonimo del padre dell’imprenditore e non potevano essere utilizzati a suo carico.
Il CGA ha accolto integralmente queste tesi, affermando che la normativa antimafia non consente di adottare un’informazione interdittiva sulla base della semplice “possibilità” di infiltrazione mafiosa, ma richiede che tale rischio sia più probabile che non – ossia con una probabilità superiore al 50%. Nel caso in esame, tale soglia non è stata raggiunta. Il provvedimento prefettizio, ha stabilito il giudice, “non comprovava alcun tentativo concreto di condizionamento mafioso nella gestione dell’attività”.
La sentenza annulla dunque tutti i provvedimenti a carico dell’imprenditore, che potrà tornare pienamente operativo e proseguire la sua attività agricola.
Una decisione significativa, che conferma il principio di proporzionalità e l’esigenza di attualità e concretezza nelle misure preventive antimafia.