Ars, depositato ddl per disciplinare la gestione dei beni confiscati alla mafia

Il Partito democratico della Sicilia ha depositato all’Assemblea regionale siciliana un disegno di legge per disciplinare la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.

“Un tema particolarmente sentito dal Pd nei giorni in cui ricorre l’anniversario dell’omicidio dell’ex segretario del Pci, Pio La Torre e di Rosario Di Salvo. Un ddl che giunge dopo le ‘criticità’ evidenziate dalla relazione della commissione regionale Antimafia”, dice il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo. Il testo è stato predisposto da Giuseppe Berretta, responsabile del dipartimento Giustizia del Pd Sicilia, e sottoscritto dai deputati del gruppo parlamentare del Pd all’Ars.

“Dalla relazione della commissione regionale Antimafia – si legge nella relazione che accompagna il ddl – emergono significative e preoccupanti battute d’arresto, in ordine alla gestione dei beni sequestrati e confiscati in tutto il territorio nazionale e in particolare in quello siciliano”. Tra le criticità emerse un altissimo tasso di mortalità delle aziende confiscate; centinaia di immobili abbandonati, vandalizzati e dimenticati; decine di terreni, ville, appartamenti che continuano a essere impunemente utilizzati e abitati da coloro ai quali furono confiscati. La Regione siciliana negli anni è intervenuta sul tema dei beni confiscati attraverso singole norme ma, denuncia il Pd, “manca una legge organica in materia che, nel rispetto delle competenze statali e dei limiti di quelle regionali, introduca nell’ordinamento regionale opportuni istituti e misure di supporto attivo per le aziende e i soggetti che ottengono in assegnazione i beni”.

“Nell’elaborazione del testo normativo – spiega Berretta – attraverso uno sguardo attento sulle province di Palermo, Catania Messina e Trapani, si è cercato di individuare le cause delle principali criticità che frenano l’azione di recupero e valorizzazione di questi beni. Si è giunti alla conclusione che esse siano: la frequente ‘occupazione abusiva’ dei beni; il mancato impiego degli stessi; l’assenza di regolamenti comunali che dovrebbero disciplinare la materia. Criticità, inoltre, sono emerse in ordine al sostegno che dovrebbe essere garantito agli enti locali per i progetti di riutilizzazione o riconversione dei beni immobili assegnati, da collegarsi all’assunzione di una specifica pianificazione”.

“Questo ddl è un vero e proprio intervento normativo – spiega Nello Dipasquale, componente della commissione antimafia – che introduce nell’ordinamento regionale una legge organica in materia di beni sequestrati e confiscati. Che prevede, tra le altre cose, la creazione di fondi per il sostegno alle attività di riutilizzo dei beni, sulla modulazione e armonizzazione delle politiche di programmazione, monitoraggio e controllo per la valorizzazione del patrimonio confiscato alla criminalità organizzata e sull’integrazione delle politiche regionali di contrasto alla criminalità organizzata”.

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Redazione