Capizzi, 16enne ucciso davanti a un bar: fermati padre e due figli

di Salvo Lapietra
02/11/2025

CAPIZZI (Messina) – Tragedia nella notte di Ognissanti nel piccolo centro dei Nebrodi. Un ragazzo di appena 16 anni, Giuseppe Di Dio, studente dell’istituto alberghiero, è stato ucciso a colpi di pistola in via Roma, la strada principale del paese. Un altro giovane di 22 anni è rimasto ferito ma non sarebbe in pericolo di vita.

Secondo una prima ricostruzione, intorno alle 22.30 di venerdì 1° novembre, un’auto con tre persone a bordo si è fermata davanti a un bar. Uno dei passeggeri, un ventenne già noto alle forze dell’ordine, sarebbe sceso dall’auto ed avrebbe esploso alcuni colpi di arma da fuoco verso un avventore del locale, con cui avrebbe avuto contrasti personali. I proiettili, però, hanno colpito in modo accidentale i due ragazzi che si trovavano nei pressi: Giuseppe Di Dio, morto poco dopo essere stato portato alla guardia medica di Capizzi, e il 22enne ferito, trasportato all’ospedale di Nicosia (Enna).

Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Mistretta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Enna, hanno portato in poche ore al fermo del presunto autore e dei suoi due familiari: il fratello diciottenne e il padre quarantottenne. Tutti e tre sono indagati, a vario titolo, per omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, possesso di arma clandestina, lesioni personali e ricettazione.

L’arma del delitto – una pistola con la matricola abrasa – è stata recuperata e sequestrata dai militari. Gli investigatori stanno ora cercando di chiarire con precisione la dinamica dell’agguato e il movente, che secondo le prime ipotesi sarebbe legato a vecchi rancori e litigi personali tra il giovane che ha sparato e un altro ragazzo, che però non si trovava sul posto al momento della sparatoria.

Il piccolo centro di Capizzi, poco più di tremila abitanti, è sotto choc. “Non si può morire così, per errore e per rabbia”, ha commentato un residente. Giuseppe, descritto da tutti come un ragazzo tranquillo e solare, non aveva nulla a che fare con la lite che ha scatenato la violenza.

La Procura di Enna ha disposto l’autopsia sul corpo del sedicenne e continua a coordinare le indagini per accertare eventuali responsabilità ulteriori e la provenienza dell’arma utilizzata. Sul posto, per tutta la notte, sono rimasti i carabinieri della Scientifica, che hanno effettuato i rilievi e raccolto testimonianze utili a ricostruire gli ultimi momenti di vita di Giuseppe Di Dio.

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