Coltivava piante di cannabis, arrestato 47enne di Naso

Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello hanno arrestato, in flagranza di reato, il 47enne C.G., residente a Naso, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di produzione, coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso di specifico servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Sant’Agata di Militello, hanno fermato un uomo che stava percorrendo il lungomare di Capo d’Orlando in bicicletta. Insospettiti dall’atteggiamento nervoso assunto dallo stesso, i militari dell’Arma lo hanno pertanto sottoposto a perquisizione personale, trovandolo in possesso di un involucro di cellophane contenente oltre 3 grammi di infiorescenze essiccate di cannabis indica

Ritenendo che all’interno dell’abitazione dell’uomo potesse essere detenuta altra sostanza stupefacente, i Carabinieri hanno pertanto effettuato una perquisizione presso l’abitazione di Naso che ha permesso di rinvenire ulteriori 15 grammi circa di sostanza stupefacente di tipo cannabis indica occultata all’interno di due contenitori in plastica, riposti su un tavolo sito all’ingresso. La perquisizione, estesa anche ad un attiguo appezzamento di terreno nella disponibilità dell’uomo, ha consentito di rinvenire anche 17 piante di cannabis indica in fioritura, coltivate ed abilmente occultate tra alcuni filari di piante di pomodori.

La sostanza stupefacente, che sarà inviata al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche per le analisi di laboratorio, è stata sequestrata e C.G. è stato arrestato, in flagranza di reato, poiché ritenuto responsabile di produzione, coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ultimate le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore dott.ssa Federica Urban della Procura della Repubblica di Patti, diretta dal Procuratore Capo dott. Angelo Vittorio Cavallo, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione, in regime di detenzione domiciliare, in attesa dell’udienza di convalida.

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Redazione