Covid, OffDem: “A Sant’Agata negato il diritto allo studio e alla salute”
Officina Democratica, la corrente di minoranza del Partito Democratico di Sant’Agata Militello, critica la gestione dell’emergenza Covid 19 messa in campo dall’amministrazione Mancuso.
“Leggiamo le cronache di questi giorni con grande preoccupazione e un pizzico di sconcerto – scrivono in una nota gli esponenti democratici -. Di fronte all’ondata di contagi da variante Omicron del Covid-19, l’unica conclusione alla quale arriva la politica regionale e locale è sempre e solo quella della chiusura delle scuole e della negazione del diritto allo studio e alla socialità dei bambini e dei giovani.
Viviamo in un contesto pandemico da due anni, ma abbiamo a disposizione l’arma della prevenzione grazie ai vaccini, sicuri ed efficaci anche nella fascia da 5 a 11 anni.
Se da un lato, dopo avere di fatto consentito manifestazioni pericolose e fuori controllo, non si esita a chiudere le scuole con ordinanze illegittime (Sant’Agata non è tra i comuni in zona rossa e neppure arancione), dall’altro non si fa nulla per incentivare la vaccinazione della popolazione.
A Sant’Agata non è possibile vaccinarsi. Ci si deve recare – se va bene – a Capo d’Orlando, Patti o Cefalù, con lunghe attese anche per la prenotazione. Perfino in piccoli centri come Mistretta e Santo Stefano di Camastra è possibile vaccinarsi. La presenza di un hub vaccinale è un fortissimo incentivo alla profilassi anti Covid in un periodo in cui in moltissimi dovrebbero fare la terza dose ed in cui è diventato necessario vaccinare i più giovani ed i bambini. Senza i vaccini, è bene ribadirlo, questa ondata sarebbe un’ecatombe.
Il Sindaco Mancuso eviti per il prossimo futuro provvedimenti che comprimono in modo irrazionale, illegittimo e ingiustificato il diritto costituzionale allo studio e si faccia portatore presso le autorità sanitarie della necessità di disporre di un hub vaccinale, come anche della necessità di ripristinare le Usca scolastiche o di prevedere nell’ambito di quelle esistenti una “corsia preferenziale” per i casi segnalati in ambiente scolastico. Prima ancora chieda, anzi pretenda, uno screening sulla popolazione scolastica per consentire un rientro in condizioni di sicurezza. Se ognuno, nelle scuole e nelle istituzioni, farà il proprio dovere morale e istituzionale, non ci sarà motivo per sacrificare per l’ennesima volta i diritti di chi non vota”.