Covid, vescovo di Patti: “Niente processioni e feste patronali”
Questa estate niente processioni religiose e feste patronali. Lo ha deciso il vescovo della Diocesi di Patti Mons. Guglielmo Giombanco che, attraverso una missiva indirizzata ai Parroci e Sacerdoti, afferma che “in merito all’opportunità di ripresa delle processioni, i Vescovi delle Chiese di Sicilia nella sessione della CESi del 30 giugno 2021 hanno stabilito che non potendo assicurare, per il loro svolgimento, il rispetto delle misure precauzionali determinate da autorità sanitarie, civili e religiose, così come previste dal DDL 65 del 18 maggio 21 e dalla successiva circolare applicativa del Ministero dell’Interno del 19 maggio 21, relativa alle norme per il contenimento della diffusione del Covid-19, ne confermano la sospensione fino a nuovo provvedimento della stessa Conferenza, così come stabilito nelle sessioni straordinarie della CESì dell’11 maggio 2020 e dell”8-10 ottobre 2020″.
“Pertanto, così come già precedentemente comunicato, le feste patronali e parrocchiali si devono limitare alle sole celebrazioni liturgiche. Non sarà possibile, nel rispetto della norma del distanziamento fra le persone attualmente vigente, organizzare processioni, trasferimento pubblico di immagini sacre, fiaccolate o momenti di preghiera che rischiano assembramenti.
In questo tempo difficile, viviamo i momenti di festa nelle nostre comunità parrocchiali con maggiore sobrietà, scegliendo di compiere gesti significativi di carità soprattutto verso coloro che, dalla pandemia e dalla precarietà del lavoro, sono stati costretti in situazioni di particolare disagio.
“Confido nel senso di responsabilità di Comitati, Confraternite, Associazioni e quanti a vario titolo promuovono la religiosità popolare di attenersi scrupolosamente alle suddette disposizioni”, dichiara Giombanco.
“La Beata Vergine Maria e i nostri Santi Patroni – conclude il vescovo della Diocesi di Patti – intercedano presso il Signore Gesù affinché presto possiamo ritornare e incontrarci, liberi dai vincoli della pandemia e arricchiti da autentiche esperienze di solidarietà e comunione”.