Estorsione a Mirto: assolti tre imputati dopo otto anni di processo

di Salvo Lapietra
06/06/2025

Il tribunale di Patti, presieduto dal giudice Giovanna Ceccon, ha assolto con formula piena tre imputati accusati di estorsione ai danni di una loro compaesana. La vicenda risale al periodo compreso tra ottobre e novembre del 2015, quando, secondo la denuncia della presunta vittima, i tre – Silvia Pirrotti, Maurizio Cacciatore e Antonio Gaetano Lo Presti – avrebbero richiesto con minacce somme di denaro variabili tra i 100 e i 250 euro, arrivando anche a inseguirla e minacciarla pubblicamente.

Le accuse ipotizzavano un vero e proprio clima di terrore: intimidazioni, insulti, minacce di incendiare l’abitazione e l’auto del marito della donna, oltre a ripetuti appostamenti sotto casa. Ma, al termine di un processo durato otto anni, il quadro accusatorio si è rivelato privo di riscontri.

Secondo quanto emerso nel dibattimento, nessuna delle minacce descritte dalla persona offesa ha trovato conferma nei fatti. Anzi, le testimonianze raccolte hanno chiarito che i tre imputati avevano eseguito dei lavori edili per la donna e che, contrariamente a quanto affermato, non avevano ricevuto il compenso pattuito.

Una ricostruzione, questa, sostenuta con efficacia dai legali degli imputati, gli avvocati Nunziatina Armeli (nella foto) e Pablo Magistro, che hanno puntato su una difesa solida e documentata, basata sull’audizione di numerosi testimoni.

A rafforzare la richiesta di assoluzione anche la posizione della pubblica accusa: Annamaria Mastrantonio, pubblico ministero, ha infatti concluso chiedendo al giudice l’assoluzione per insussistenza del fatto.

Con la sentenza odierna, il tribunale ha posto fine a una vicenda giudiziaria lunga e complessa, restituendo dignità e serenità ai tre imputati, che hanno sempre respinto ogni addebito.

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