Ferrovie esclude il raddoppio Patti-Castelbuono dal piano industriale

Ferrovie dello Stato non ha previsto il raddoppio dell’ultimo tratto della Messina-Palermo che corre tra Patti e Castelbuono per 80 chilometri. Lo denuncia sui social il consigliere di Tusa Domenico Sammataro dopo aver letto il piano industriale 2022-2031 presentato ieri da Rfi. Anche la deputata nazionale di Fratelli d’Italia Ella Bucalo si dice pronta a chiedere conto direttamente al governo presentando un’interrogazione.

“Faccio mie le motivazioni con cui il consigliere Sammataro – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia – denuncia l’incredibile esclusione dei lavori per il raddoppio ferroviario della tratta Patti-Castelbuono, dal piano industriale da 20 miliardi di euro di Ferrovie dello Stato, e sulla scia di un mio già presentato alla Camera atto di risoluzione ( nell’aprile 2021)  per quel territorio dei Nebrodi che appariva carente delle risorse stanziate attraverso il Pnrr, presenterò una interrogazione alla Camera. Ci risiamo, già lo scorso anno con il mio atto avevo posto l’accento sul dato allarmante che le risorse impiegate per le regioni del Sud e stanziate attraverso il Pnrr risultavano essere ancora insufficienti a garantire un adeguato sviluppo infrastrutturale e ad assicurare una connessione efficiente di tutto il territorio italiano, rendendo fluidi e veloci gli scambi commerciali e concorrendo a colmare lo storico divario con il Nord della Nazione. Oggi è Ferrovie dello Stato ad eliminare dal piano da venti miliardi la possibilità di riqualificare un territorio a forte vocazione produttiva e turistica, che rischia di lasciare incompleto il raddoppio ferroviario fra Palermo e Messina. Una storia infinita di cui si discute da 40 anni. E dire che per completare la tratta basterebbero gli ultimi 80 chilometri tra le stazioni di Patti, nel Messinese, e Castelbuono nel Palermitano, visto che dei 224 chilometri di ferrovia dell’intera tratta Messina-Palermo   circa 144 sono già quasi tutti in esercizio. 80 km di monorotaia che costringono i passeggeri a 3/4 ore di viaggio per spostarsi fra la quinta e la tredicesima città più popolose d’Italia. Ma per Ferrovie dello Stato vanno tagliati fuori dal piano industriale. L’ennesima stortura nei confronti della Sicilia”.

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Redazione