Floresta, Cappadona: “Per noi vitale essere Zona Franca Montana”

“Essere Zona Franca Montana è vitale per la nostra economia e per il nostro sviluppo. Siamo stanchi di questa lunga attesa”. Lo afferma il sindaco di Floresta, Antonino Cappadona, il quale ha aderito al sit-in di Irosa dove amministratori e sindaci di Sicilia, di quei Comuni oltre i 500 metri di altitudine, da più di un mese chiedono con forza lo sblocco dell’iter per l’approvazione in Parlamento della Legge d’istituzione delle Zone Franche Montane.

“Una battaglia che noi sindaci – spiega il primo cittadino – stiamo combattendo uniti e decisi, alzando, se sarà, il caso la voce. Rivendichiamo i nostri diritti, quelli dello sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità, quello di poter dare fiducia soprattutto alle nostre imprese ed ai giovani”.

“E mi auguro che tra i primi atti del nuovo governo ci sia attenzione per i nostri diritti – dice Cappadona che aggiunge “parlo di Floresta, ma è come se parlassi a nome di tutti i miei colleghi. Per i nostri territori, quella legge è ormai vitale, senza di essa, infatti, vedremo morire, definitivamente tra pochi anni, le nostre comunità. I territori montani della Sicilia continuano a spopolarsi, vengono a mancare così risorse, servizi, ai danni di chi ancora abita questi luoghi”.

“Noi, amministratori – continua Cappadona – possiamo fare ben poco quando chiudono le scuole, mancano trasporti, si azzerano i servizi sanitari, le farmacie e le poste, per lo spopolamento, chiudono gli sportelli. La zona montana in Sicilia sarebbe un bene comune e collettivo non solo per gli imprenditori”.

“Pronto a lottare e non mi rassegno – afferma risoluto il sindaco di Floresta, il comune più alto dell’isola – Non possiamo veder messi all’angolo i nostri centri, scrigni di cultura, di arte, di tradizioni, di persone… i nostri paesi così pieni di storia devono essere tutelati e salvaguardati. Se scompaiano questi borghi, queste comunità agricole e contadine, fatte di gente per bene assisteremmo, tutti, all’ impoverimento dell’intero patrimonio sociale e turistico della Sicilia”.

“Questa legge è indispensabile per le nostre comunità resilienti, in quanto frenerebbe il fenomeno di desertificazione umana e imprenditoriale, ed eviterebbe la fuga dei nostri dei giovani perché il loro abbandono dei territori, dalle realtà imprenditoria familiari, rappresenta una sconfitta per tutti”.

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Redazione