Galati Mamertino: un Piano urbanistico generale per immaginare il paese che verrà

di Salvo Lapietra
25/09/2025

C’è un filo che unisce l’aria limpida dei Nebrodi, la cura delle pietre antiche e l’urgenza di dare una forma nuova allo sviluppo: è la giornata di avvio del Piano Urbanistico Generale (PUG) di Galati Mamertino, che si terrà il 26 settembre all’Incubatore dei Nebrodi – NebLab, in contrada Contura.
Non dovrà essere un rito burocratico, ma il primo passo di un percorso che vuole disegnare la Galati del futuro, capace di tenere insieme ambiente, economia, cultura e qualità della vita. La speranza – e la sfida – è che la consultazione non si riduca a un adempimento formale, ma diventi davvero un esercizio di democrazia e di progettazione collettiva.

Ad aprire i lavori sarà il sindaco Vincenzo Amadore, affiancato dal presidente del Consiglio comunale Davide Di Nardo, dal presidente del Parco dei Nebrodi Domenico Barbuzza e dai rappresentanti degli ordini professionali: l’architetto Giovanni Lazzari, l’ingegnere Anna Carrubba, l’ingegnere Santi Trovato, l’agronomo Salvatore Messina, il geologo Paolo Mozzicato e il presidente del Collegio dei geometri Carmelo Ardito.
Un parterre che darà subito il senso della sfida: il PUG come cantiere collettivo in cui competenze diverse si intrecciano.

La presentazione dell’Ufficio di Piano, affidata all’architetto Giuseppa Cavolo, e l’illustrazione del percorso da parte dell’architetto Carmelo Galati Tardanico e del pianificatore territoriale Cosimo Camarda, metteranno a fuoco indirizzi e obiettivi: rigenerare i piccoli centri, valorizzare le risorse naturali, costruire un modello di sviluppo sostenibile.

Il pomeriggio entrerà nel vivo con i contributi tecnici: la dimensione agricolo-forestale che sarà illustrata dalla dottoressa forestale Deborah Naro, quella geologica e idraulica affidata al geologo Alfredo Natoli e all’ingegnere Elvira Cappotto. Spunti che dialogheranno con le riflessioni della professoressa Barbara Lino (UniPa-DARCH) sulla rigenerazione strategica dei borghi e con il professor Daniele Ronsivalle, che indicherà strumenti concreti di partecipazione.

Proprio la partecipazione sarà il cuore della scommessa. Il World Café conclusivo, guidato dallo stesso Ronsivalle, non dovrà trasformarsi in un atto di maniera, ma diventare l’inizio di un metodo che renda cittadini e associazioni protagonisti delle scelte.

Questo PUG, insomma, non dovrà restare un fascicolo da archiviare. Potrà essere una visione in costruzione, che parte dall’idea – evocata nel claim dell’iniziativa – di una comunità che genera città. Ma perché questo accada serviranno coraggio, continuità e l’impegno a trasformare le analisi e i progetti in scelte condivise e in opere capaci di tenere insieme tutela del paesaggio e nuove opportunità economiche.

Galati Mamertino sceglie così di non subire il futuro, ma di scriverlo insieme, facendo dell’urbanistica uno strumento di coesione, sviluppo e bellezza.

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