Generale Luzi: “Mafia meno forte ma non abbassiamo la guardia”

PALERMO (ITALPRESS) – “Parlare di meno potere delle famiglie mafiose palermitane è un errore”. A lanciare l’avvertimento è il Comandante generale dei Carabinieri, generale di Corpo d’armata Teo Luzi, in un’intervista al Giornale di Sicilia.
“La mafia – spiega – rimane sempre un fenomeno criminale importante: probabilmente non ha più l’organizzazione e la forza di un tempo ma non credo che vada sottovalutata, è necessaria la massima attenzione da parte della magistratura e degli organi investigativi ma anche della società civile perchè l’approccio deve essere anche di tipo culturale. E devo dire che la città di Palermo, che conosco per avere guidato il Comando provinciale, negli ultimi venti anni ha fatto dei passi da gigante soprattutto nelle fasce più giovani anche se rimangono alcuni gravi problemi”.
Il generale Luzi si dice certo che il boss latitante Matteo Messina Denaro “verrà arrestato”. “Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza, sotto la direzione della Dda – aggiunge -, stanno lavorando in maniera altamente professionale, con grandissimo impegno e con grandissime difficoltà affinchè ciò avvenga”.
“I canali su cui oggi si muove il crimine organizzato – sottolinea il Comandante generale dei Carabinieri – sono molti ma da un punto di vista dei flussi finanziari gli elementi più importanti su cui si basa il grande potere della mafia siciliana, e soprattutto della ‘Ndrangheta calabrese, è rappresentato proprio dal narcotraffico e dal riciclaggio di denaro”.
In merito poi al rischio rappresentato dai tentativi di infiltrazione delle mafie negli enti pubblici per agganciare una parte dei fondi del Pnrr, il generale Luzi dice: “Parliamo di miliardi in ballo, è ovvio che la mafia nelle sue diverse manifestazioni sia interessata. Però sono anche fiducioso perchè abbiamo un quadro normativo forte sia in termini di prevenzione con le responsabilità che si incentrano sulle Prefetture, sia come competenza e bravura nella repressione da parte della magistratura e delle forze di polizia. Sul Pnrr le attività investigative sono partite nell’immediatezza, il che significa che se qualcosa sfugge, molto sarà intercettato. Una grossa fetta dei fondi sono al Sud, però decine di miliardi riguardano il Nord, dal punto di vista della prevenzione non cambia nulla per cui vorrei dare un segnale di ottimismo e di fiducia. Bisogna lavorare e stare attenti a non abbassare la guardia”.
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(ITALPRESS).

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Redazione