L’Anm a Palermo “Dal Governo nessuna apertura sulla riforma della giustizia”
PALERMO (ITALPRESS) – “Si è parlato spesso e in vari modi di errori giudiziari, perché è un concetto molto semplice da comunicare ai cittadini e ai media che poi però diventa discutibile”. Così il presidente nazionale dell’Anm Cesare Parodi a margine del comitato direttivo dell’Associazione, tenutosi al Palazzo di Giustizia di Palermo. “L’errore può essere totalmente incolpevole, perché non determinato da alcuna responsabilità – continua Parodi -. Sicuramente possono esserci comportamenti lesivi o negligenti, ma la cosa più grave è che si parli di errore quando non si conosce la risposta giusta o comunque quando tale risposta che è frutto di indagini e valutazioni lunghe e complesse non c’è ancora: evidentemente questo non avviene per caso, ma è frutto di una precisa scelta comunicativa che dobbiamo legittimamente contrastare; così si fa solo un torto alla ricerca della verità”.
“Mi piacerebbe poter dire che la magistratura opera con difficoltà solo in alcuni luoghi, ma non è così perché tali difficoltà riguardano tantissimi luoghi: sicuramente in Sicilia ci sono grossi problemi ma ci sono anche in Piemonte, Veneto, Calabria – ha aggiunto Parodi – Direi che si tratta di una questione strutturale legata a scelte di base non solo di questo governo, ma anche di quelli che lo hanno preceduto. Per molti anni evidentemente si è deciso di intervenire in maniera non adeguata o di non intervenire affatto su una serie di problemi delicatissimi. Si pensi alla questione dei giudici di pace, che andava affrontata prima che si arrivasse a una situazione di emergenza, o a quella del personale amministrativo: i nostri armadi sono pieni di fascicoli pronti per essere evasi, ma manca il personale amministrativo al quale non possiamo per legge sostituirci per far arrivare questi fascicoli ai cittadini e agli avvocati. Questo dunque determina un calo di lavoro per gli avvocati e una mancanza di risposte per i cittadini, creando un sistema di insoddisfazione generalizzata a causa di una carenza organizzativa che non può essere certamente addebitata a noi”.
“Se ci sarà una modifica dell’ordinamento che prevede come vizio disciplinare anche quello di andare a parlare di tematiche legate alla giustizia come possono essere i temi referendari, limitando la nostra possibilità come cittadini di manifestare la nostra opinione, io quel giorno stesso chiederò di fare un’intervista a qualcuno, farò dichiarazioni sui temi vietati e mi autodenuncerò al Csm. La magistratura associata non fa opposizione politica e ideologia, ma difende dei principi: se anche questo verrà indicato come comportamento disciplinarmente rilevante sarò il primo a porre in essere un illecito disciplinare”, ha concluso Parodi.
“Sulla riforma della giustizia stiamo intraprendendo una serie di iniziative e incontri: non siamo qui solo per celebrare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, ma anche per ricordare che il loro impegno ed esempio ha consentito di preservare questo modello costituzionale che cerchiamo di difendere”. Lo sottolinea il segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti a margine del comitato direttivo dell’Associazione, tenutosi al Palazzo di Giustizia di Palermo. “Adesso prende il via il nostro comitato direttivo, per prepararci a un confronto referendario nel quale vogliamo essere a disposizione dei cittadini per aiutarli a comprendere contenuti, pericoli e vizi di questa riforma costituzionale”, aggiunge Maruotti.
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