Maltempo, dichiarato stato di emergenza in 13 Comuni dei Nebrodi
Sono 86 i Comuni siciliani inseriti nella dichiarazione di stato d’emergenza varata ieri dal governo della Regione a seguito dell’ondata di maltempo che ha causato tre morti e ingenti danni. Di questi 13 Comuni sono dei Nebrodi. Librizzi, Piraino, San Piero Patti, Sant’Angelo di Brolo e Sinagra per gli eventi del meteo del 5 e del 13-14 ottobre. Alcara Li Fusi, Cesarò, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Maniace, Militello Rosmarino e Santa Domenica Vittoria per gli eventi meteo del 22-26 ottobre. Il provvedimento è stato disposto sulla base della relazione del capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina.
Una stima complessiva dei danni potrà essere fatta solo al termine della ricognizione già avviata con i Comuni e a conclusione della fase di emergenza meteo non ancora cessata. Da una prima valutazione, sono già stati quantificati circa 10 milioni di euro per interventi di somma urgenza e indifferibili e circa 100 milioni per interventi strutturali di riduzione del rischio. L’elenco delle opere più impellenti annovera il ripristino della viabilità, la rifunzionalizzazione delle strutture colpite, la messa in sicurezza dei versanti e la mitigazione del rischio idrogeologico per garantire transito in sicurezza su strade e ponti, la mitigazione del rischio idraulico per prevenire esondazioni e allagamenti nei centri abitati.
“Abbiamo dichiarato lo stato di emergenza regionale e richiesto a Roma la dichiarazione dello stato di calamità in seguito ai gravi eventi meteorologici che hanno colpito la Sicilia nel mese di ottobre e al permanente rischio per i prossimi giorni nella parte orientale dell’Isola”. Lo afferma il presidente della Regione Nello Musumeci, dopo la riunione straordinaria del governo regionale tenutasi ieri al Palaregione di Catania.
“La successione e l’eccezionale intensità di vento e piogge – sottolinea Musumeci – ha messo a dura prova la nostra Isola, causando vittime e ingentissimi danni. Apprezziamo l’attenzione dimostrata dal capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio e al governo centrale chiediamo di avviare al più presto tutti i meccanismi per lo stanziamento delle risorse necessarie a ripristinare le infrastrutture pubbliche e ristorare chi ha subito danni.
Bruxelles, invece, convochi meno tavoli sul cambiamento climatico e agisca con immediatezza con un’iniziativa strategica che coinvolga tutti gli Stati membri: la Sicilia è minacciata da troppi rischi, naturali e antropici e ha bisogno di interventi concreti. Servirebbe una legge speciale con una risorsa di almeno 3 miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio siciliano, abbandonato e devastato da oltre mezzo secolo. Negli ultimi quattro anni abbiamo già investito oltre 400 milioni di euro di fondi europei per contrastare il dissesto idrogeologico e l’erosione costiera – conclude il governatore – e circa 80 milioni per la pulitura di fiumi e torrenti. Interventi mai fatti prima: ma si tratta di una goccia nel mare delle azioni necessarie a rendere sicuro il nostro territorio di fronte a fenomeni con cui ormai dovremo fare i conti sempre più spesso e per i quali dobbiamo farci trovare preparati. Serve un nuovo approccio nella progettazione urbanistica del territorio e delle città”.