Mercato nero della carne, Polstrada di Nicosia denuncia due persone

di Giuseppe Salerno
14/12/2020

Sono stati denunciati per ricettazione e per maltrattamenti di animali i due uomini fermati nel pomeriggio di ieri dalla Polizia stradale di Nicosia, alla guida di un autotreno sul quale erano ammassati 175 capi di ovini, destinati a raggiungere due comuni: uno in provincia di Viterbo e l’altro in provincia di Imperia.

Gli agenti del Distaccamento Polstrada di Nicosia, diretto dall’Ispettore Superiore Cosimo Biagio Greco, nel corso di un normale servizio di prevenzione e controllo della viabilità, nei pressi dello svincolo autostradale di Agira, hanno fermato un autocarro intestato ad una azienda del Nord Italia e hanno notato, già da una prima occhiata, una discordanza tra gli ovini dichiarati nel documento di trasporto esibito dai trasportatori e il numero effettivo dei capi stipati nella motrice a tre piani.

Chiesto l’intervento dell’Ufficio veterinario di Nicosia, dell’Asp 4 di Enna, l’autotreno è stato scortato al mattatoio di Troina dove, dai controlli successivi, è stato possibile accertare che solamente 41 capi erano muniti di bolo e regolare marchio auricolare. Le rimanenti 134 pecore, di cui tre rinvenute prive di vita, sprovviste di contrassegni identificativi, risultavano di dubbia provenienza.

Avviate immediatamente le indagini, sovraintese dalla Procura di Enna e coordinate dal Dirigente la Sezione Polstrada di Enna, Vice Questore Aggiunto Giovanni Martino, la Polizia pare si sia già messa al lavoro partendo col raccogliere le istanze, presentate all’Autorità giudiziaria da allevatori che denunciano furti e smarrimenti di bestiame tra Nebrodi e Madonie. Tante, per quanto c’è dato sapere.

Quanto accaduto ha dato il via ad un’indagine a largo spettro che si propone di sgominare un vero e proprio mercato nero della carne. La carne che arriva tutti i giorni nelle tavole degli italiani. Gli animali sequestrati ieri, di dubbia provenienza, destinati ai due macelli del Nord Italia, andranno con molte probabilità a sommarsi ai 400mila capi di bestiame rubati, tra ovini e caprini, denunciati dal 2015 ad oggi in Sicilia. Una cifra enorme, se paragonata a quanto avviene nel resto del Paese, dove in un anno in media scompaiono circa 150mila capi.

I risultati del controllo portato a termine dal Distaccamento Polstrada di Nicosia riaccendono un faro sulla criminalità nell’agroalimentare dove emerge una rete criminale che s’incrocia con la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita,  che rappresenta un terreno assai fertile per la malavita con un impatto critico sul tessuto economico e sulla salute dei cittadini.

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