Mistretta: a parte noi e Google, nessuno altro vede la discarica di amianto

Una discarica abusiva a cielo aperto nella quale incivili conferiscono qualsivoglia tipo di rifiuto, compreso l’amianto. E’ quella nella quale s’imbattono gli automobilisti che giornalmente percorrono la SP 176, Castel di Lucio – Mistretta, ma anche i turisti che si approssimano a Fiumara d’Arte e si spingono molto oltre la costa per visitare il muro di cemento, costruito per contenere il terreno lungo la strada, che mostra 40 espressioni artistiche differenti.

A poche centinaia di metri di questo muro, recentemente ribattezzato Via della Bellezza, una discarica abusiva ai margini della sede stradale, in uno slargo a ridosso di una curva nei pressi del Km 37, disgusta da anni i viaggiatori che da troppo tempo si chiedono, quanto ancora materiali pericolosi ed altamente inquinanti, come appunto l’amianto, devono rimanere a deturpare e ad inquinare l’ambiente. Si, perché a nessuno è mai venuto in mente di bonificare l’area che da anni è diventata ricettacolo di qualsivoglia tipo di rifiuto.

Tanto che oramai le immagini dell’area sono parte del servizio geografico di Google Maps che, sovente, aggiorna. Presumiamo con sconcerto. Clicca QUI’ per rendertene conto. Eppure, seguendo l’orientamento giurisprudenziale, il legislatore ha individuato con precisione i soggetti solidalmente responsabili alla rimozione dei rifiuti abbandonati. Ma nessuno lo ha mai fatto. E nessuno, degli organi di Polizia che hanno funzioni di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, che giornalmente percorrono la tratta, presumiamo, abbia mai formalmente, o informalmente, individuato e/o obbligato il soggetto sul quale pende la gestione dello spazio.

L’abbandono dei rifiuti nei boschi, in campagna, lungo i cigli delle strade, sotto i ponti, è una pratica disgustosa, diffusa ovunque  e trascurata dalle politiche. Questi gesti, frutto di maleducazione e inciviltà, comportano costi economici e ambientali che ricadono sull’intera collettività. Eppure, come l’eclatante caso dell’area appena descritta, in cui da anni permangono serbatoi di amianto, pare che il problema non esista e i rifiuti che rimangono nel suolo, alla vista dei passanti, inquinando.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno