Mistretta: non è crisi idrica, ma scarsa attenzione del Comune

Dallo scorso venerdì 31 luglio l’acqua dei serbatoi comunali nella città amastratina viene erogata a giorni alterni. Il centro urbano è stato suddiviso in due macro aree formati da diversi quartieri – zona alta e zona bassa – ai quali, ad intervalli di un giorno e per qualche ora, il Sevizio acquedotto del Comune di Mistretta regola la distribuzione del prezioso liquido. Roba da terzo mondo, da Africa del Nord più che estrema periferia d’Europa.

L’erogazione a giorni alterni – da fonti ufficiali – è stata disposta sia per la scarsità in cui versano le sorgenti che per i tanti guasti, già accertati, nella rete idrica che determinano la fuoriuscita dell’acqua dalla condotta principale la quale finisce per riversasi, disperdendosi copiosamente, nel sottosuolo. A parte le 5 perdite dentro il centro urbano, note all’Ufficio tecnico del Comune da parecchio tempo, che se pur importanti, alla luce di quanto da noi accertato, non basterebbero a determinare un calo vertiginoso dei livelli, che giustifichi l’erogazione dell’acqua a giorni alterni, siamo in condizioni di poter affermare che nel territorio del Comune di Mistretta non insiste alcuna scarsità d’acqua. 

Ci siamo fatti un giro per le montagne è, partendo dalla sorgente più a monte, in contrada Portella Girino, abbiamo visitato alcuni dei 54 castelletti che custodiscono le sorgenti notando che in parecchie di queste sorgenti l’acqua fuoriusciva dal castelletto disperdendosi nelle campagne. Una, in particolare, l’abbiamo filmata e segnalata al Servizio acquedotto che, tempestivamente, ha posto in essere un intervento che ha consentito di rimettere in rete un flusso d’acqua per svariati litri al secondo.

E le altre sorgenti? Molte versano nella medesima situazione, l’acqua fuoriesce dai canali di sovrappieno e si perde nelle campagne, ma nessuno, ad oggi, è ancora intervenuto con una pulizia e una mirata manutenzione. L’ultima manutenzione straordinaria risale al 2014. Sapete perché non viene disposta la pulizia delle sorgenti? Perché per un lavoro del genere, fatto con i dovuti accorgimenti, occorrerebbero un paio di mesi. Un paio di mesi considerato l’esiguo numero degli operai comunali, abili, impiegati nel Servizio acquedotto i quali, per il periodo indicato, dovrebbero dedicarsi esclusivamente a questo lavoro tralasciando tutto il resto.

Capirete che la cosa è impossibile. L’altra alternativa sarebbe quella di pagare gli straordinari ai dipendenti del servizio acquedotto, che nei pomeriggi, due mesi all’anno, sarebbero disposti ad occuparsi delle sorgenti scongiurando la crisi idrica nel periodo estivo. Ma il Comune di Mistretta è restio a versare straordinari agli operai i quali – da informazioni in nostro possesso – sono creditori di straordinari e festivi, documentati, da sei anni. Al Comune di Mistretta, non si capisce perché, non vengono pagati gli straordinari. Quelle che vengono pagate sono solo integrazioni orari, per il raggiungimento delle ore, a qualche ex articolista.

Ma non finisce qui. Nei pressi del centro abitato del Comune amastratino ci sono dei pozzi, 6 per l’esattezza, strapieni d’acqua, tutti collegati, con apposita rete, ai serbatoi comunali. Anche questi dal lontano 2014 non vengono manutenzionati. Si trovano tutti provvisti di pompe sommerse, funzionanti, ma con problemi ai quadri elettrici. Il mancato intervento sui guasti ai quadri elettrici non consente di mettere in funzione le pompe e quindi di poter utilizzare l’acqua trasferendola nelle cisterne per essere clorata e redistribuita agli utenti. Così l’acqua trasborda e finisce nei canaloni di scolo, alcuni dei quali passano dentro il centro cittadino. Per integrità di cronaca è giusto informare il contribuente che ciascun pozzo  è provvisto di contatore elettrico attivo per cui il Comune, ogni due mesi, paga nolo e costi aggiuntivi.

Abbiamo finito? No! Gli operai del Comune giornalmente sono chiamati ad intervenire per riparare le continue fratture sulla rete principale strutturata da due distinte condotte, una delle quali risalirebbe agli inizi degli anni 60. Una rete vetustà, lunga circa 3 chilometri, che non riesce a supportare la pressione di migliaia di litri di acqua spaccandosi di continuo e determinando, per gli interventi di riparazioni localizzati, un aggravio di spesa, per le già asfittiche casse del Comune di Mistretta. Conduttura che porta l’acqua al “serbatoio basso”, nei pressi della circonvallazione, dal quale, con l’ausilio di pompe di sollevamento idriche, e un cospicuo impegno di energia elettrica, viene trasferita al “serbatoio alto”, collocato più a monte, per la distribuzione tramite una rete di collegamento interna altrettanto obsoleta.

Da quasi un anno una delle due pompe è fuori uso. L’Ufficio, in tutto questo tempo, non ha ancora risolto la problematica relativa alla riparazione o sostituzione della pompa guasta, indispensabile per il trasferimento dell’acqua al serbatoio alto. E’ desumibile che se, malauguratamente, dovesse guastarsi l’unica pompa di sollevamento di emergenza, i cittadini di Mistretta, residenti in una delle due macro aree – zona alta – per lavarsi dovranno necessariamente andare mare, a Villa Margi.

Ogni anomalia e disfunzione, che abbiamo elencato, è stata opportunamente segnalata al responsabile del Servizio acquedotto, dal quale abbiamo appreso che gli uffici preposti sono stati, per tempo, informati dallo stesso.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno