Mistretta, a rischio servizi di acquedotto, ville e cimitero, nei giorni festivi

Lo ha raccontato il responsabile del servizio acquedotto del comune di Mistretta, con una telefonata, al nostro giornale, del quale il dipendente comunale si avvale per informare i cittadini e renderne note le motivazioni che hanno costretto lo stesso, e la squadra di operai da lui coordinata, a non rendere più alcun servizio nei giorni festivi, i sabati e le domeniche.

“Da due anni il Comune di Mistretta non ci paga più i festivi, non versa l’indennità di responsabilità relativa agli anni 2016 -2017 e gli straordinari attinenti al 2017. Racconta il signor Alfio Mirenda, dipendente del comune di Mistretta. Ci siamo stancati! Non abbiamo più alcuna intenzione di lavorare senza percepire ciò che ci spetta, sottraendo tempo alle nostre famiglie sacrificando i nostri fine settimana. Abbiamo scritto e sollecitato diverse volte sia l’Amministrazione comunale che gli uffici. Non sappiamo più cosa fare e a chi rivolgerci. Dal sindaco abbiamo solo ricevuto promesse ed impegni, puntualmente disattesi. Nonostante le difficoltà abbiamo, sin ora, cercato di andare incontro alle esigenze dell’Ente e dei cittadini superando ogni complicazione. Ora basta! Considerate che i netturbini lavorano senza più la moto-ape, impiegata per le pulizie del paese e del mercato, ferma dall’estate 2017; la spazzatrice guasta dallo scorso luglio; l’autobotte guasta da agosto; i tre fuoristrada fermi per vari guasti e lo scuolabus privo di assicurazione. Nonostante tutto abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio e il nostro dovere. La situazione è giunta ai limiti, non è più tollerabile. Lo spirito di sacrificio di noi operai è stato messo a dura prova. Non siamo più nelle condizioni di assolvere, nonostante gli immani sforzi, i nostri compiti in modo eccellente. Sforzi ai quali, nonostante tutto, non viene dato giusto valore ed importanza – conclude esasperato il dipendente comunale. I cittadini mistrettesi devono sapere che, se abbiamo preso la drastica decisione di non lavorare i sabati, le domeniche e i festivi, non è certo per un capriccio, ma per una costrizione dettata da un’intollerabile stato di sopportazione”.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno