Punto nascita, Italia Viva Sant’Agata: “Incontro al Ministero senza risultati concreti”

Continua ad animare il dibattito politico santagatese la vicenda legata al punto nascita dell’ospedale. Secondo i consiglieri di minoranza del gruppo di Italia Viva Carmelo Sottile, Melinda Recupero e Nunziatina Starvaggi, l’incontro svoltosi a Roma presso il Ministero della Salute non avrebbe portato risultati concreti.

Di seguito il comunicato stampa integrale dei consiglieri santagatesi.

“In merito all’importante e delicata questione del punto nascita dell’ospedale di Sant’ Agata di Militello, riteniamo doveroso, anche nel rispetto del nostro ruolo di consiglieri comunali, fare alcune precisazioni. Lungi da noi dal voler apparire a tutti i costi dei “guastafeste”, ma non possiamo non evidenziare che l’incontro tenutosi lo scorso 13 febbraio a Roma presso il Ministero della Salute tra una delegazione (composta dal sindaco Mancuso, il sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re, dal vicesindaco di Acquedolci Salvatore Oriti e dal primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Sant’Agata Umberto Musarra) non sembra abbia portato risultati concreti.

Un’apertura da parte del ministro non pare sufficiente. Su una questione così importante come la salvaguardia del punto nascita, chiuso da cinque mesi, non ci si può accontentare di “aperture” né di riassicurazioni, né tantomeno bastano “impressioni positive” e “speranze”.

Il ministero non fa altro che confermare la propria posizione, già rappresentata nel maggio del 2018, allorquando si tenne al Castello Gallego un focus sulla sanità: «Gli obiettivi, che deve centrare e raggiungere il settore sanità dell’Area Interna Nebrodi, sono quelli finalizzati ad assicurare ai comuni piccoli e disagiati quei servizi sanitari primari, di prima urgenza salvavita. Noi, come strategia nazionale, non ci occupiamo di strutture ospedaliere né di dare deroghe per il mantenimento di reparti a rischio».

Per cui, anche se la specificità del nostro territorio e l’ampio bacino di utenza che serve Sant’ Agata possono di certo privilegiarci in merito a possibili deroghe, QUELLO CHE IN ASSOLUTO È PRIORITARIO È LA MESSA IN SICUREZZA DEL PUNTO NASCITA, CONDIZIONE, QUESTA, IMPRESCINDIBILE SE VOGLIAMO PROVARE DAVVERO A SALVARE IL PUNTO NASCITA DI SANT’ AGATA, CHE ALLO STATO RIMANE FORTEMENTE A RISCHIO.

La nostra vuole essere solo una critica costruttiva, perché non possiamo più accontentarci di false speranze e rassicurazioni. Per cui riteniamo necessario, in via prioritaria, prima di completare “il dossier” e sottoporlo all’attenzione di chi di competenza, mettere in sicurezza il presidio, e naturalmente ciò non può prescindere da una interlocuzione con la Regione, che dovrebbe assicurare le risorse necessarie, ed alla quale spetta l’ultima parola sulla deroga”.

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Redazione