Punto nascita, Starvaggi: “Razza e Mancuso scoprono acqua calda”
“Sul punto nascita di sant’Agata di Militello la Regione e il sindaco di Sant’Agata scoprono l’acqua calda”. Comincia così il post della consigliera comunale santagatese, Nancy Starvaggi, in cui commenta l’ultimo comunicato del sindaco Bruno Mancuso dopo l’incontro in videoconferenza con l’assessore alla salute Razza ed altri sindaci.
“La Regione disponibile a far partire subito i lavori di adeguamento – annuncia soddisfatto il Sindaco del distretto sanitario e Mancuso prosegue lodando l’assessorato regionale, che suo a dire avrebbe “documentato ai sindaci la corrispondenza e i passaggi svolti dal novembre 2019 ad oggi per sostenere la richiesta di deroga.” Poi dice, ma solo tra le righe, che il parere è “fin qui negativo, e ciò per il mancato raggiungimento del numero minino di 500 parti annui”. L’affermazione è falsa.
La verità è ben diversa – prosegue la consigliera – fino a questo momento la Regione ha sbagliato tutto, perché avrebbe dovuto procedere all’adeguamento già prima, come richiesto dalla CPNn (commissione sanitaria incaricata). Infatti la deroga speciale richiesta prescinde dai 500 parti annui, ma tiene conto della complessa situazione orografica del territorio e del bacino di utenza, per cui ancora una volta sembrerebbe che il vero centro della questione non sia stato inquadrato. Infatti la deroga serve proprio per gli ospedali che ai 500 parti annui non arrivano.
Il Sindaco ancora dice che “È stata quindi manifestata la disponibilità della Regione a far partire quanto prima i lavori per l’adeguamento strutturale del reparto santagatese, per cui sono già a disposizione risorse per 1 milione di euro”. Quindi solo ora si comprende che l’adeguamento doveva essere fatto prima. Ciò ancora una volta conferma che noi consiglieri di minoranza avevamo ragione: la prima cosa da fare era spendere le somme che dicevano stanziate, per fare rientrare il reparto nei parametri di sicurezza richiesti. E conferma inoltre che la Regione ha perso un anno senza effettuare quanto necessario. E chissà quanto tempo ancora dovrà passare inutilmente, sempre che l’impegno sia reale e non si tratti delle solite rassicurazioni per tenere a bada i cittadini. Nel frattempo partorire altrove diventerà la normalità ed è questo forse ciò cui si vuole arrivare. Intanto alcune famiglie devono prendere in prestito somme per poter assicurare le spese di viaggio, ma ai facoltosi politici questo poco importa.
Il sindaco – conclude la Starvaggi – piuttosto che “tirare le orecchie” alla Regione, elogia l’operato del governo regionale. Ma, se il governo regionale ha sbagliato ed ha sbagliato, il Sindaco di Sant’Agata ha le sue responsabilità, non c’è dubbio che doveva essere proprio il Sindaco a controllare l’operato della Regione. Proprio il Sindaco il cui interesse al mantenimento del punto nascita dovrebbe essere una delle priorità del suo mandato. Ma in questi due anni e mezzo abbiamo visto che i programmi del Sindaco non sempre coincidono con gli interessi dei cittadini”.