In ricordo di Franco Natale, maestro della luce

di Redazione
22/01/2017

Pubblichiamo, ripreso dal quotidiano online 21righe, un ricordo del maestro Franco Natale che si è spento nei giorni scorsi.

Si è spento nei giorni scorsi, a seguito delle complicazioni di un ictus avuto alcuni anni fa, il Maestro Franco Natale. Uno tra i più importanti e incisivi pittori calabresi, era nato a Capistrano nel 1936. A metà degli anni ’90, si era trasferito con la famiglia a Galati Mamertino, in provincia di Messina, paese d’origine della moglie Mimma. La sua vita è stata interamente dedicata alla pittura, arte nella quale il Maestro Natale si è distinto per il suo stile maturo e dal sapore verista. Pittore della luce, era stato definito dalla critica.

In effetti, ammirando i suoi quadri, è impossibile non notare i “giochi” di luce sapientemente calibrati attraverso particolari magnetici che catturano immediatamente l’attenzione di chi li ammira. Ma non è solo questo il tratto distintivo di Franco Natale. La tecnica, infatti, è strettamente complementare alla tematica. La tematica del mondo contadino, degli ultimi, dei “vinti”, nello specifico, è la vera cifra della pittura di Natale. Frutti, ortaggi, paesaggi tipici del Meridione d’Italia, fanno da sfondo a personaggi nelle cui schiene ricurve, è possibile cogliere la storia, le sofferenze e le difficoltà di una terra difficile e, al contempo, stupenda.

Il ricordo di Franco Natale non resterà eternato soltanto nelle sue tele, ma anche nel grande impulso conferito alla vicenda “Renoir in Calabria”. Natale, assertore convinto che il dipinto “Il battesimo di Cristo”  presente nella Chiesa Matrice di Capistrano, sia stato rifatto dal grande maestro impressionista P.A. Renoir, ha sempre portato avanti le sue tesi, assieme al compianto intellettuale Sharo Gambino, allo storico Saverio Di Bella, al giornalista Michele Garrì.

ALCUNI RICONOSCIMENTI
1967 Premiato alla collettiva di Monterosso;
1968 Premiato alla XVI edizione della mostra nazionale di Pizzo;
1969 Primo premio mostra nazionale di Serra S. Bruno;
1970 Primo premio estemporanea di Squillace;
1970 Primo premio alla IV edizione della mostra nazionale di Monterosso Calabro;
1970 Terzo premio alla mostra nazionale “Cassiodoro” e attestato dell’ ANMIL di Massa Carrara;
1971 Ottobre – espone nella galleria Delia di Desio (Milano) accanto a Dalì, Picasso, De Chirico, Migneco, Kodra;
1978 Primo premio alla V edizione della Mostra Internazionale “La Scarpina d’oro” di Vigevano (PV);
1988 Pino d’oro alla XX edizione della rassegna di Pittura di Villaggio Mancuso;
1990 L’Accademia Internazionale “Città di Roma” gli conferisce la I medaglia d’Oro “Città di Reggio Calabria” e la I targa d’oro;
1993 Vincitore del premio “Biennale di Venezia”, Amici del Quadrato;
1994 Espone al “Castello Gallego” di S. Agata Militello;
1997 Espone alla galleria “Il Globo” Catanzaro;
1998 Premiato come pittore dell’anno dalla giuria del Premio Calabria;
1999 Espone a Parma;

2001 Espone al Circolo “Dante Alighieri” di S. Agata Militello.

HANNO DETTO DI LUI

Franco Natale, il pittore della luce, trae la sua ispirazione sofferta da un ambiente che sembra vivere fuori da ogni dimensione reale di tempo. Colori che sembrano sottratti alla natura ed un senso indefinibile, ma non negativo di mestizia malinconica e serena insieme.
Roberto Cimadori (RAI)

Nelle tele di Franco Natale c’è il linguaggio dell’artista cresciuto tra le selvagge bellezze della Calabria, tra quei colori limpidi ed aggressivi. Nella sua pittura vive l’aria del suo paese, della campagna, degli ulivi: c’è l’anima della sua gente povera e triste; c’è sincerità, poesia.
Luciano Bonetti (Il Telegrafo).

Dipinti in cui si riflette la vita e il dolore della povera gente, così come la bellezza e la miseria della Calabria. Paesaggi e figure intinti di viva, luce ed un cromatismo luccicante come il sole rendono efficacemente l’idea che muove l’artista.
(Paese Sera).

Franco Natale, artista nato e sincero che plasma e scava con la sua spatola abile una pittura densa, corposa, che sembra segnare limiti, contorni ed Orizzonti con spesse virgole di colore ed esperte unghiate tonali.
(Il Tempo).

L’incanto del messaggio artistico di Franco Natale si nobilita in suasiva misura lirica che dettata da una nativa propensione ad musicalità monocorde, si racchiude in sé e quasi in sé si annulla, ripiegata in una decantazione di mestizia e di stupefatto silenzio.
(La Gazzetta del Sud).

I suoi quadri hanno un tono di forza e di robustezza pari ai paesaggi con cui Natale vive la sua vita di artista nato. I colori di Franco Natale sembrano ricavati più dalla natura che ritrae che dalla tavolozza. Raramente nelle sue tele spunta la dolcezza ed il sorriso di una vita serena anche quando ritrae paesaggi apparentemente idilliaci e bucolici, c’è sempre il tormento di qualcosa che attanaglia la vita e che si manifesta nel contadino che si ritira con passo pesante dal lavoro e dalla nella pastorella che porta all’ovile l’armento dopo una giornata consumata al pascolo, o nelle nature morte che hanno il senso della fine perché non più attaccate alla vita, o degli ulivi, sotto un cielo d’autunno, ove non è facile vedere se, in essi, c’è il dolore delle foglie cadute o la gioia di quelle che stanno per nascere.
Giovanni Fuduli (La Gazzetta del Sud).

LE RICERCHE Le tesi a sostegno della paternità del rifacimento del dipinto attribuito a Renoir, sostenute da Franco Natale, sono fondate da uno studio da lui condotto. Uno studio di carattere empirico, basato sull’analisi comparativa tra il Battesimo di Cristo e i particolari di numerose opere di Pierre Auguste Renoir. Il tutto pazientemente studiato, ricercato e confrontato, attraverso un affascinante lavoro durato anni.

di Andrea Fera

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.