Sant’Agata, appropriazione indebita: Scurria dice la sua

di Redazione
09/07/2021

In merito all’articolo “Sant’Agata, appropriazione indebita: condannato l’assessore Scurria”, l’esponente della Giunta Mancuso scrive al nostro giornale precisando quanto segue:

“In relazione alla notizia, pubblicata da Codesta testata, smentisco categoricamente di essere destinatario di qualsivoglia “condanna” in relazione alla eventuale ed indebita percezione dell’indennità di carica correlata alla funzione di assessore comunale. In realtà, sulla denuncia del Donato Lemma, ex consigliere comunale del Partito Democratico tuttora a processo per rispondere dei reati di diffamazione, calunnia e tentata violenza privata in mio danno, dichiarato decaduto dal Prefetto di Messina nel 2014 per violazione della cosiddetta Legge Severino, si e’ registrata la richiesta di archiviazione da parte del sig. Pubblico Ministero del Tribunale di Patti, giusto provvedimento del 18/12/2020.

A seguito di opposizione alla suddetta richiesta di archiviazione formulata dallo stesso Donato, il GIP del Tribunale di Patti, dott. Andrea La Spada, dichiarava inammissibile l’opposizione e disponeva, in mia assenza, di archiviare definitivamente il caso, giusto provvedimento dell’01/02/2021. Nessuna ipotesi di reato, e’ stata, dunque, mai accertata dal Tribunale di Patti che si è determinato, senza consentirmi alcuna difesa, a trasmettere gli atti al Prefetto di Messina, soggetto competente ad irrogare, eventualmente, una sanzione amministrativa. E’ stata notificata, invece, un verbale di contestazione e nei termini di legge ho già depositata ampia e circostanziata memoria e documentazione. Preciso che la stessa decisione del GIP del Tribunale di Patti, anche se di archiviazione, risulta, comunque impugnata ed oggetto di reclamo tuttora pendente poiché assunta in violazione dell’art. 6 CEDU. Altro GIP dello stesso Tribunale (dott. Eugenio Aliquo’) a parti invertite ha, invece, accertato “la correttezza dell’operato” del sottoscritto, giusto provvedimento dell’1 aprile 2021.

Appare di tutta evidenza che per “condannare” qualcuno e’ necessario un processo, che in questo caso non si è mai celebrato ne’ mai si celebrerà, in quanto ogni mia ipotetica responsabilità penale e’ stata del tutto esclusa. Quanto precede dimostra in maniera incontrovertibile che l’affermazione secondo la quale sarei stato “condannato per appropriazione indebita” risulta destituita di qualsivoglia fondamento in quanto ogni ipotesi di reato rispetto alle mie condotte ed oggetto di denuncia del Donato e’ stata definitivamente archiviata, mentre con riferimento alla “multa” (rectius verbale di contestazione di sanzione amministrativa) la stessa e’ tuttora oggetto di valutazione da parte del Prefetto di Messina che non ha ancora adottato alcun provvedimento a conclusione del procedimento.

L’unica cosa che emerge da questa vicenda e’, invece, la particolare animosità e parzialità degli autori, nel maldestro, ripetitivo, tentativo di infangare persone che vivono solo del proprio lavoro e non di espedienti. Ribadisco, infine, la mia più totale correttezza che, come al solito, sarà dimostrata anche in sede amministrativa, mentre all’ex consigliere del PD Donato non posso che dire “ogni cosa a suo tempo”.

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