Sant’Agata, revocata sorveglianza speciale ad imprenditore

La Corte di Appello di Messina, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato di fiducia, Santo Vincenzo Trovato, del foro di Messina, ha disposto la revoca della misura della sorveglianza speciale a carico di Antonino Smiriglia e la confisca di tutti i suoi beni, per un valore di 4,5 milioni di euro.

Nel decreto del Tribunale di Messina Sezione misure di Prevenzione si legge che l’imprenditore fosse stato colpito dalle misure di prevenzione personale e patrimoniale, in quanto considerato ”vicino alla famiglia mafiosa di Mistretta”.

Il personale della Dia di Messina, supportata dal Centro Operativo Dia di Catania, ed in collaborazione con la Dda di Messina, lo scorso maggio, confiscò il patrimonio nella disponibilità di Antonino Smiriglia, imprenditore, all’epoca dei fatti, ritenuto vicino alla “famiglia mafiosa di Mistretta”, il cui esponente di vertice era l’ormai deceduto Sebastiano Rampulla, “rappresentante di Cosa Nostra” per l’intera provincia di Messina e fratello di Pietro, quest’ultimo condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise d’Appello di Caltanissetta poiché ritenuto “l’artificiere” della strage di Capaci.

La confisca patrimoniale aveva riguardato immobili e terreni ed in particolare, 7 aziende, operanti nel settore del movimento terra, della produzione di calcestruzzo/costruzioni edili, svariati fabbricati e terreni ubicati nei comuni di San Marco d’Alunzio e Sant’Agata, veicoli, moto e vari rapporti finanziari che da oggi dovrebbero nuovamente rientrare nella disponibilità dell’imprenditore

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Redazione