Santo Stefano, Comune boccia lo statuto dell’Ati idrico Messina

di Davide Di Giorgi
22/08/2022

Il Consiglio comunale di Santo Stefano di Camastra ha bocciato all’unanimità lo statuto dell’Ati idrico. Nella seduta del 17 agosto scorso, dopo un ampio e approfondito dibattito circa le criticità rappresentate dal passaggio al nuovo sistema di regolamentazione e gestione delle acque pubbliche erogate dall’acquedotto civico, l’Aula stefanese ha detto no al regolamento del neocostituito gestore provinciale, i cui Comuni della provincia di Messina sono chiamati a farne parte per obbligo e non per libera scelta.

La decisione ha come motivazione sottostante il positivo andamento della gestione del servizio idrico comunale che ha consentito ai cittadini stefanesi, anche durante i periodi di massima magra, di poter beneficiare comunque di erogazione di acqua dal civico acquedotto. Negli ultimi dieci anni, infatti, la comunità di Santo Stefano di Camastra, solamente per dieci giorni, ha patito, per ragioni di natura tecnica legate prevalentemente a guasti nella rete idrica, la mancata erogazione dell’acqua.

Negli interventi che si sono avvicendati in consiglio comunale è stato sottolineato, in particolare dal consigliere Lucifaro, quanto di pregiudizievole sia stata l’analoga e precedente imposizione da parte della Regione siciliana di aderire per forza di legga all’ATO Rifiuti, le cui controverse e molteplici disfunzioni organizzative e di funzionamento hanno per anni e anni caratterizzato in negativo la gestione di un servizio pubblico e appesantito a dismisura i bilanci dei comuni che l’hanno dovuta subire.

Nel corso del dibattito è stata anche da più parti avanzata la proposta di indire una manifestazione di protesta attraverso la quale richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche rispetto all’obbligatorietà dio aderire a un nuovo sistema di gestione della risorsa idrica che per la comunità stefanese è foriero di pesanti ricadute economiche e gestionali. Il consiglio comunale all’unanimità ha dato mandato al sindaco Francesco Re di predisporre un documento rappresentativo delle criticità evidenziate da inoltrare a tutte le istituzioni pubbliche interessate e coinvolte nella gestione del problema.

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