Santo Stefano: protesta pacifica di parrucchieri, barbieri ed estetiste
Ai parrucchieri ed estetisti la data di riapertura prevista dall’ultimo provvedimento emanato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per il prossimo 1 giugno non ne andato giù, scatenando le ire dei rappresentanti di categoria, che hanno cercato di fare sentire la propria voce in tutto lo stivale per vedere se ci possono essere i presupposti di anticipare i tempi. Tuttavia, sono molte le regioni che stanno propendendo una riapertura anticipata. Con le attività ancora ferme per i servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, ed estetisti, si intensifica sempre di più il lavoro nero.
Un sit-in pacifico per fare sentire la loro presenza si è svolto anche a Santo Stefano di Camastra, con una rappresentanza di parrucchieri per uomo, donna e estetiste che si sono dati appuntamento davanti al negozio di un parrucchiere ubicato nella centralissima Corso Vittorio Emanuele, con il gruppo che ha aderito ad una iniziativa in ambito nazionale.
Questa manifestazione serviva per dare voce ai diritti della categoria, dove sono stati anche esposti dei cartelloni che riportavano queste diciture: No aperture = sostegno economico; Rispetto dei diritti dei lavoratori; Aiuti statali per sciopero fiscale. Per tutta la durata è stato mandato anche l’inno d’Italia. Attraverso questa iniziativa, la categoria di estetisti parrucchieri e barbieri non intende fare nessuna forzatura, ma vuole dire al Governo che non è stato troppo attento con la task force a prendere in considerazione le loro esigenze, studiandone i protocolli lasciando a libera interpretazione tutti e questo porta solo disorientamento.
“Ci chiediamo – commentano a Nebrodi News – Dal 1 giugno cosa potremo fare di più rispetto ad oggi in termini di sicurezza? Si può far stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati per gli interi mesi di marzo, aprile, maggio? La situazione inizia a farsi pesante, e se non si creano le condizioni necessarie per fare ripartire il sistema si corre il grosso rischio di finire tutti a fondo”.