Nebrodi, arrestati allevatori, macellai e veterinari. Ecco tutti i nomi

di Salvo Lapietra
14/12/2016

L’hanno battezzata  “Operazione Gamma Interferon” e ha fatto luce sulla filiera illegale di carne adulterata destinata al consumo. Una maxi operazione con 50 indagati, 33 misure cautelari tra cui allevatori  e veterinari dell’ASP di Sant’Agata di Militello tutti nel territorio del Parco dei Nebrodi .
Le indagini condotte dai poliziotti del commissariato di S. Agata Militello guidati dal vicequestore Daniele Manganaro, coordinati dal sostituto procuratore di Patti Francesca Bonanzinga, hanno fatto emergere come le attività illegali abbiano inizio con furti di animali, maltrattamento e loro uccisione, fino alla macellazione clandestina e successiva vendita al pubblico, con messa in commercio di alimenti pericolosi per la salute, poiché privi di controlli sanitari e quindi ad altissimo rischio per la trasmissione di malattie infettive, quale la tubercolosi.

Il lavoro dei poliziotti ha permesso di evidenziare l’esistenza di due gruppi criminali. Il primo, secondo le indagini, farebbe capo a Biagio Salvatore Borgia e sarebbe composto da  Tindara Ferraro (convivente di Borgia) Carmelo Ferraro (allevatore, cognato del Borgia), Sebastiano Conti Mammamica (allevatore),  Carmelo Galati Massaro (allevatore) Giancarlo Fontana (allevatore) Antonino Faraci Treonze (sposato con la sorella del Borgia, allevatore) Antonino Calcò detto “Brik” (allevatore, dipendente comunale del comune di Alcara Li Fusi),  Giovanni Girbino (macellaio) Aurelio Claudio Paterniti (macellaio e rivenditore) e  Alberto Paterniti (macellaio e rivenditore), tutti destinatari di misure cautelari.

Il secondo che vede come leader la figura di Nicolino Gioitta ed è composto da  Tindaro Giacomo Agostino Ninone (macellaio e rivenditore),  Carmelo Gioitta (fratello di  Nicolino, allevatore),  Salvatore Artino Inferno (allevatore) Nicola Faraci Ciaramira (allevatore) Vincenzo Maenza (allevatore) Tommaso Blandi (allevatore),  Giuseppe Oddo (allevatore),  Antonino Ravì Pinto (medico veterinario responsabile dell’Asp di Sant’Agata Militello)Fortunata Grasso  (Medico Veterinario in Servizio presso L’Asp di Sant’Agata Militello),  Sebastiano Calanni Runzo (Medico Veterinario in Servizio presso l’Asp di Sant’Agata Militello),  Antonino Calanni (Medico Veterinario in Servizio presso L’Asp di Sant’Agata Militello), tutti destinatari di misura cautelare.

Secondo le indagini della polizia,  i due gruppi avrebbero convissuto sul territorio senza scontrarsi, muovendosi in maniera autonoma e facendo riferimento a criminalità operante il primo su Tortorici, il secondo su Cesarò. Ciò che differenzia il primo gruppo dal secondo è il palese “salto di qualità” che quest’ultimo opera rispetto al primo. In tal caso infatti la filiera clandestina della carne sarebbe stata ulteriormente garantita dalla presenza di medici veterinari dell’Asp di S. Agata Militello. sarebbero stati loro, i veterinari,  a garantire la “legalizzazione” sulla carta con falsa documentazione e apposizione di marchi identificativi sugli animali provento di furto e a permetterne quindi il transito attraverso le aziende del gruppo. I reati contestati sono abuso d’ufficio, falso, omissione in atti d’ufficio nonché diffusione di malattie degli animali e favoreggiamento. Emersi episodi in cui la presenza di capi non identificati o peggio infetti non è stata registrata. Così come non è stata registrata la presenza di importanti quantitativi di farmaci irregolari e illegali da somministrare agli animali, il reperimento e l’utilizzo dei quali costituiscono un altro tassello nella filiera clandestina della carne destinati al consumo umano.

Prosegue il lavoro d’indagine per verificare le responsabilità di tutti gli indagati, tra cui sono presenti rappresentanti dello Stato e delle Forze dell’Ordine, tutti destinatari di avviso di garanzia.

Tra le persone raggiunte da misura cautelare  emessa dal Gip Andrea La Spada ci sono allevatori e macellai, affiancati da medici veterinari in servizio presso l’Asp di Sant’Agata Militello, ciascuno con un preciso ruolo nell’organizzazione di una filiera illegale e clandestina delle carni parallela a quella certificata.

Arresti in carcere per Biagio Borgia e Nicolino Gioitta.

Arresti domiciliari per Tindara Ferraro, Carmelo Ferraro, Tindaro Agostino Ninone, Carmelo Gioitta, Salvatore Artino Inferno, Antonino Ravì Pinto, Fortunata Grasso, Sebastiano Calanni Runzo, Antonino Calanni.

Obbligo di dimora per Sebastiano Conti Mammamica, Carmelo Galati Massaro, Giancarlo Fontana, Nicola Faraci, Antonio Faraci Treonze, Antonino Calò, Giuseppe Calcò Labruzzo, Giovanni Girbino, Aurelio Claudio Paterniti, Vincenzo Maenza, Tommaso Blandi, Giuseppe Oddo, Gaetano Liuzzo Scorpo, Nicolò Calanni, Luigi Vieni, Filadelfio Vieni, Sebastiano Musarra, Salvatore Musarra.

Divieto di dimora a Tortorici per Alberto Paterniti.

Sospesi dal servizio Nicolò Mamone, Carmelo Scillia e Onofrio Giglia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.