Bancarotta ed estorsione: arrestato Pietro Tindaro Mollica

di Salvo Lapietra
10/03/2015

Un noto imprenditore siciliano, Pietro Tindaro Mollica, è stato arrestato dai finanzieri del comando provinciale di Roma per bancarotta fraudolenta, distrazione aggravata, estorsione ed interposizione fittizia. All’uomo, che aveva vinto appalti pubblici per centinaia di milioni, sono stati sequestrati beni per circa 108 milioni di euro.

L’operazione, soprannominata «Variante inattesa», arriva al termine delle indagini coordinate della Direzione distrettuale antimafia della procura e svolte dal Nucleo di polizia tributaria della Capitale. Mollica, come emerso dalle indagini, è amministratore di fatto delle aziende destinatarie del sequestro, seppur fittiziamente intestate a prestanome, come parenti e terzi. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, sono numerosi gli appalti ottenuti da società riconducibili a Mollica. Il Consorzio Aedars Scarl con sede in Roma, tra il 2003 e il 2013, si è aggiudicato le commesse, allo stato ancora in fase di esecuzione, indette dall’Ufficio del Commissario Straordinario Delegato per il rischio idrogeologico nella Regione Calabria, dall’Adr – Aeroporti di Roma spa, dall’Anas Spa -Sicilia, dalla Regione Sardegna, dalla Provincia di Reggio Calabria, dalla Provincia di Siracusa, dal Comune di Sessa Aurunca (Caserta), dal Comune di Rosarno (Reggio Calabria) e dal Comune di Ciampino (Roma), con un valore attuale degli appalti già vinti pari ad oltre 118 milioni di euro.
Dalle indagini è emerso che sono riconducibili a Mollica anche le società Fracla S.p.a. (già Fracla S.r.l.), con sede a Roma, e Operae S.r..l, con sede a Venezia, aziende peraltro consorziate alla Aedars ed anch’esse attive negli appalti pubblici. Tutte, secondo le ipotesi d’accusa, sono strumentalmente utilizzate per porre in essere illecite condotte riferibili a fatti di bancarotta concordataria fraudolenta per distrazione aggravata. Secondo l’accusa, Mollica, amministratore di fatto del Consorzio Aedars e delle collegate Fracla S.p.a. e Operae S.r.l., conscio dell’impossibilità assoluta di comparire formalmente nelle società per instaurare rapporti negoziali con la pubblica amministrazione, a causa dei suoi trascorsi giudiziari, ha utilizzato un consorzio e società fittiziamente attribuite ad altri per continuare ad operare, da svariati anni, nel remunerativo settore degli appalti pubblici. Tale assetto societario non era però sfuggito agli investigatori tanto che l’ente consortile era stato destinatario di due interdittive antimafia emesse dalla prefettura di Roma, tuttavia annullate dal Tar Lazio e dal Consiglio di Stato.
Sono inoltre emerse responsabilità penali di Mollica e dei suoi sodali anche in ordine ad ulteriori episodi di estorsione e di bancarotta fraudolenta, conseguenti al fallimento della Trivella S.r.l. (già consorziata dell’Aedars), dichiarata fallita con sentenza del Tribunale di Roma il 9 febbraio 2012. Nei confronti di Mollica è stata eseguita un’ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere per bancarotta fraudolenta per distrazione aggravata ed estorsione e un’ordinanza di misura cautelare personale in carcere e reale per bancarotta concordataria fraudolenta per distrazione aggravata, interposizione fittizia di beni. A ciò si aggiunge il sequestro preventivo in funzione di confisca obbligatoria di capitale sociale e beni di società finite nell’indagine. Sono 24 le perquisizioni tra Lazio, Sicilia e Veneto, nei confronti di 14 indagati e delle aziende destinatarie dei provvedimenti di sequestro, con contestuale notifica delle informazioni di garanzia.

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