Brolo, indagato il sindaco Irene Ricciardello per peculato

di Redazione
03/09/2018

Avvisi di garanzia per il sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, e per altre due persone. Si tratta di Carmelo Arasi, responsabile dell’area economica e finanziaria del Comune e di Filippo Conti, cui era stato conferito l’incarico, a titolo oneroso, della durata di cinque mesi in qualità di esperto in materia finanziaria a supporto del responsabile dell’area economica pro tempore. Il primo cittadino avrebbe violato la normativa che vieta alle pubbliche amministrazioni di conferire incarichi di studio o consulenza a soggetti in quiescenza, conferendo l’incarico di esperto in materia economica a Filippo Conti, beneficiario della decisione. Carmelo Arasi è indagato per la vicenda di un palazzetto dello sport mai realizzato, nonostante le false attestazioni, a sua firma, di stato di avanzamento dei lavori presentate alla Cassa Depositi e Prestiti. “Con l’aggravante di avere cagionato al Comune di Brolo un danno patrimoniale di rilevante gravità”.

Ma il sindaco si difende e con una lunga nota replica alle accuse: “Con grande stupore mi è stato notificato “un avviso di garanzia attraverso la stampa”. Questa mattina, leggendo la Gazzetta del Sud, ho infatti appreso di essere indagata per abuso d’ufficio, nonostante, fino a questo momento, non mi sia stato notificato alcun provvedimento di questo genere. Ma ormai funziona così in Italia e gli organi di informazione conoscono e divulgano i provvedimenti prima che siano notificati agli stessi interessati. Ma il mio stupore è stato persino più grande quando ho scoperto, sempre leggendo l’articolo, che il mio nome è stato affiancato, nella stessa notizia, a quello dell’ex ragioniere del Comune di Brolo Carmelo Arasi coinvolto insieme all’ex Sindaco Messina nell’operazione mutui fantasma dopo che, voglio ricordare, fui proprio io a scoperchiare il vaso di Pandora. Quanto all’avviso di garanzia che mi riguarda, sono serena perché so di aver agito per il bene della mia comunità in un momento difficilissimo. Sono indagata per abuso d’ufficio per aver affidato al ragionier Filippo Conti per pochi mesi l’incarico di esperto in materia finanziaria a supporto della gestione dell’area contabile del comune, decisione presa subito dopo gli arresti dell’agosto del 2014 che videro coinvolti tutti i dipendenti (nessuno escluso) dell’ufficio di ragioneria. Ricordo ancora che dopo quel terremoto giudiziario c’erano scadenze, stipendi dei dipendenti comunali, servizi indispensabili da erogare, pagamenti ai fornitori da effettuare, insomma: impegni da rispettare per mandare avanti il Paese …ho agito da Sindaco facendo fronte ad emergenze non altrimenti risolvibili, nella consapevolezza che il bene dei cittadini viene prima di ogni altra cosa. Nessuno inoltre in quel momento aveva voluto accettare un incarico che sono stata costretta a dare, sia pure per pochi mesi, in condizioni di emergenza. Due mesi dopo, trovato il sostituto, l’incarico è stato revocato. Stupisce quindi che nello stesso articolo venga affiancato il mio nome a provvedimenti presi per un’inchiesta che io ho contribuito ad avviare e per un avviso di garanzia legato ad una decisione che scaturisce proprio dagli arresti che avevano lasciato il Comune in una situazione delicatissima”.

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